I consiglieri indipendenti devono formalizzare il parere di congruità, ma l’incastro sui concambi per la fusione Unipol-Fonsai è pronto: lo schema, tracciato martedì notte a Bologna dagli ad Carlo Cimbri e Emanuele Erbetta e poi rifinito, prevede che Unipol abbia il 61,8%-62% del nuovo big delle polizze; Fonsai peserà invece per il 27%, Milano per il 10% e Premafin per l’1-1,1%, concorrendo così al restante 38 per cento. La quota di Unipol è stata calcolata come mediana tra il minimo proposto dagli advisor del gruppo (64-69%) e il massimo ipotizzato da quelli dei Ligresti (54-59%). Resta, però, vivo il dibattito tra gli indipendenti impegnati a limare i valori a valle a vantaggio dei soci di minoranza delle rispettive compagnie. Il cda di Fonsai, inizialmente ipotizzato per domenica, tornerà quindi a riunirsi solo martedì, così da dare spazio anche nel week end a ulteriori piccole mediazioni. Sul tavolo del board ci sarà comunque sia il progetto, congegnato da Mediobanca, per integrare l’ex gruppo Ligresti con Unipol sia l’offerta antagonista che Sator e Palladio hanno avanzato sulla sola Fonsai. Al board di ieri, Salvatore Bragantini, ha lottato perché il cda prendesse subito visione dell’offerta Sator-Palladio superando, complice l’intervento di altri consiglieri tra cui Ranieri De Marchis, il parere contrario di quanti sottolineavano invece che tale esame non fosse all’ordine del giorno.
Alla fine il cda Fonsai ha preso atto della proposta, riservandosi di valutarla in una «successiva riunione» martedì. Il board, protrattosi per molte ore anche per divergenti vedute su altre partite, ha approvato la trimestrale. Grazie alla cura di Erbetta e del dg Piergiorgio Peluso Fonsai è tornata in utile per 73,5 milioni, ritrovando il profitto anche sul ramo danni grazie a un combined ratio sotto il 100% e a un netto calo dei sinistri auto denuciati (-15,4%). Migliora anche la solvency (91,6%) che resta però sotto i minimi legge denunciando tutto l’urgenza di ricapitalizzare la compagnia. Si segnalano poi una certa tensione tra gli agenti, comunque alle prese con remunerazioni calanti.
Sator e Palladio studiano ora oltre all’impugnativa dell’assemblea Fonsai, una richiesta di sospensione. Avanza anche la ristrutturazione del debito Premafin, ieri al cda di Unicredit è passata la prima parte della confort letter con cui le banche riscadenziano 143 milioni di prestiti; a ridosso delle assemblee per la fusione ci sarà invece il via libera alla conversione in azioni dei restanti 225 milioni, di cui 75 milioni ritirati da Unipol.
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