Economia

Versace, socio subito e in Borsa fra 3 anni

Nuovo socio subito, in Borsa tra qualche anno: la maison Versace rompe gli indugi e annuncia l'intenzione di aprire il capitale a un nuovo investitore. Il palcoscenico scelto per la dichiarazione è Macao, dove il gruppo aprirà nel 2017 Palazzo Versace, hotel pentastellato all'interno del resort-casinò di Sjm Macau: un simbolo di quei Paesi emergenti che tanto contribuiscono ai fatturati del made in Italy. L'ad della maison, Gian Giacomo Ferraris, ha colto l'occasione: «Abbiamo deciso di avviare la vendita di una quota di minoranza» prima dell'Ipo, ha detto a Bloomberg. Nessun nome, almeno per ora: «Siamo ben avviati su questa strada», si è limitato a dire il manager.
I nomi, in realtà, circolano già da qualche tempo, sia pure senza conferme ufficiali: da quando cioè, lo scorso maggio, Donatella Versace - che controlla il 20% del gruppo, mentre il 50% è in mano alla figlia Allegra e il 30% appartiene a Santo, fratello dello scomparso Gianni e di Donatella - ha annunciato di avere affidato a Goldman Sachs il mandato per la ricerca di un partner finanziario, come primo passo verso una futura quotazione in Borsa.
Così, gli advisor - in seguito infatti si è aggiunta Banca Imi - si sono attivati per individuare il partner inviando il dossier Versace a potenziali investitori, in gran parte fondi sovrani e di private equity italiani ed esteri. Tra i primi sono circolati nomi di Investindustrial, Clessidra e del Fondo Strategico Italiano, il braccio della Cdp. E sono venuti a galla anche importanti nomi stranieri, per lo più asiatici: primo tra tutti il fondo cinese Fosun, che però ha smentito, almeno per ora.
Mentre resterebbe in pista la coreana E-Land, che in Italia già controlla Mandarina Duck, Coccinelle e Sutor Mantellazzi.

Un bouquet a cui ben potrebbe aggiungersi Versace che, chiuso il 2012 con ricavi in crescita del 20% a quota 408,7 milioni e un Ebitda di 44,5 (+15%), stima di mantenere questo ritmo anche in futuro.

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