Mps si sta riavviando su un percorso di «percorso di riequilibrio finanziario e di recupero di una redditività sostenibile», secondo le parole scelte dall'ad Fabrizio Viola per aprire la conference call con gli analisti seguita alla pubblicazione dei dati trimestrali. Il manager ha poi annunciato una «revisione del business plan per dare maggiore credibilità a tutte le azioni di raggiungimento degli obiettivi fissati nel piano di ristrutturazione». Attualmente il piano, che dovrebbe passare da un aumento di capitale compreso tra i 2,5 e i 3 miliardi, è in attesa del via libera della Ue.
Il trimestre si è chiuso con un rosso di 138,3 milioni, un dato migliore delle stime (-161 milioni) e su cui hanno pesato gli interessi sui Monti bond pari, tra giugno e settembre, a 77 milioni. In miglioramento anche l'indice di patrimonializzazione (core tier 1) che si è attestato all'11,1% dall'11% di giugno. I dati hanno permesso al manager di affermare che sono state confermate le indicazioni contenute nel piano industriale 2013-2017.
Più in dettaglio, nel trimestre, si è assistito a una ripresa del margine di interesse (507 milioni, +4,1% rispetto al secondo trimestre). «Significativi» risultati sono poi stati raggiunti nel contenimento degli oneri operativi (-11,4% anno su anno) grazie ai tagli sulla spesa e agli accordi con i sindacati. Mps, come infatti ha evidenziato Viola nel corso della conference call, ha completato la chiusura di 400 filiali e l'uscita di 2700 dipendenti con due anni di anticipo rispetto alle previsioni di piano. E non è ancora finita. Il manager ha ricordato che «l'obiettivo posto dalla Commissione europea è quello di una riduzione, da qua al 2017, di 8mila unità».
La trimestrale ha poi messo un luce il proseguimento dell'attività di ottimizzazione del portafoglio, sia per quanto riguarda i titoli governativi che per i titoli di credito. Il portafoglio titoli e derivati di Mps è infatti sceso a 37 miliardi in calo di 3,7 miliardi da giugno. In contrazione la raccolta che, alla fine del periodo, si attestava a 234 miliardi(-3,2% rispetto a giugno), in particolare raccolta diretta del gruppo, pari a circa 132 miliardi, è scesa del 3,5% rispetto al semestre e del 6,5% su dicembre, mentre la raccolta indiretta è stata pari a 101 miliardi (-2,9% su giugno e -11,2% su fine del 2012).
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