Coronavirus

Virus, Fmi: "Il mondo è in recessione: questa la crisi peggiore dal 1930. L'Italia? Paga prezzo alto"

L'allarme arriva dalla più importante istituzione economica del mondo, che segnala il rischio di una caduta del Pil globale intorno al 3%. E adesso la scenario appare peggiore di quello del 2008

Virus, Fmi: "Il mondo è in recessione: questa la crisi peggiore dal 1930. L'Italia? Paga prezzo alto"

"La magnitudine e la velocità ci hanno messo di fronte a una crisi mai vista. La peggiore dalla Grande Depressione del 1930", a dichiararlo è Gita Gopinath, il nuovo capo economista del Fondo monetario internazionale, in riferimento alla diffusione dell'epidemia da nuovo coronavirus, che ha trasformato tutto. E lo ha fatto in pochi mesi. A dimostrarlo sono i dati del Fondo monetario internazionale, la più importante istituzione economica del mondo, che segnala come l'economia mondiale, quest'anno, a causa del Covid-19 e delle sue conseguenze, dovrebbe contrarsi del 3%, percentuale che supera il -0,6% dello scenario successivo alla crisi Lehman Brothers.

La situazione in Occidente

Come riportato dal documento, a fare una certa differenza sono i Paesi di più recente industrializzazione come la Cina, che dai ritmi del 6% è scesa a un +1,2%. Ma l'Asia non è l'unico continente e pagare gli effetti del coronavirus: l'Occidente, infatti, pagherà un prezzo molto alto, visto che il prodotto interno lordo delle economie avanzate si contrae del 6,1%. Gli Stati Uniti di Donald Trump, intanto, perdono il 5,9% del Pil.

I dati (allarmanti) sull'Italia

E se l'Italia registra uno dei risultati sicuramente più allarmante, con il -9,1%, seguita soltanto dalla Grecia che è a -10%, il Covid-19 sembra non aver risparmiato proprio nessuno. Nel complesso, l'Eurozona perde il 7,5%, mentre la Germania il 7%, la Francia il 7,2%, la Spagna l'8% e l'Inghilterra di Boris Johnson il 6,5%. In uno dei documenti più attesi dell'anno dell'Fmi, il World Economic Outlook, intitolato "The Great Lockdown", termine che le economie di tutti i Paesi hanno iniziato a conoscere dopo i primi contagi e che significa chiusura totale, viene segnalato che il commerci internazionale si abbasserà dell'11%.

Anche Fmi in "lookdown"

Intanto, a Washington tutte le riunioni della sessione dell'Fmi che di solito si svolgono in questo periodo dell'anno sono soltanto online. Così come le conferenze stampa, i briefing e le riunioni dei governatori. E in un clima che sembra surreale, i documenti del Fondo parlano chiaro, mettendo di fronte tutto il mondo a una delle peggiori crisi contemporanee, con una delle più grandi cadute del Pil della storia.

"Crisi diversa dalle altre"

"Il mondo è cambiato drammaticamente in tre mesi, dalla pubblicazione del nostro World Economic Outlook. Questa crisi non è come le altre e lo shock è più grande. Come in una guerra c'è incertezza sulla durata e l'intensità dello shock", ha chiarito il nuovo capo economista dell'Fmi Gopinath. Che ha poi ha aggiunto: "In una crisi normale si stimola la domanda ma oggi, in larga parte, la crisi è dovuta alle misure di contenimento, per questo stimolare l'attività può essere arduo o per molti settori indesiderabile".

Investimenti sulla salute

Il Fondo, poi, sostiene che l'incremento della spesa per la salute è fondamentale e che i governi dovranno assicurare misure di bilancio, monetarie e finanziarie per mantenere i legame tra lavoratori e aziende e tra debitori e creditori. Inoltre, l'Fmi ha proposto misure che, in futuro, impediscano l'espandersi di nuove pandemie, suggerendo investimenti su salute, scambio di informazioni e ricerca. Gopinath ha anche chiesto a tutti i Paesi "di non limitare l'esportazione di forniture mediche", ritenute essenziali nella gestione dell'emergenza e ha detto: "È importante che questa crisi non diventi una scusa per invertire il processo di globalizzazione dell'economia. Anche perché questa è una crisi che colpisce soprattutto i poveri".

"Politici siano come medici e infermieri"

Come specificato da Gopinath, oggi, "ci sono alcuni segnali di speranza che questa crisi sanitaria finirà": alcuni Paesi, infatti, stanno riuscendo a contenere il virus utilizzando pratiche di distanziamento sociale, test e tracciabilità dei contatti, e trattamenti e vaccini, che potrebbero essere sviluppati prima del previsto. Ma secondo il capo economista, "le risposte politiche nazionali e internazionali devono essere ampie, implementate rapidamente e ricalibrate velocemente man mano che diventano disponibili nuovi dati.

Le azioni coraggiose di medici e infermieri devono essere imitate dai politici di tutto il mondo, in modo da poter superare congiuntamente questa crisi".

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