Eugenio Andrades debutta al vertice di Wdf con un piano industriale (2014-2017) stand alone piuttosto prudente, ma il mercato guarda oltre le stime presentate dal manager e scommette su un matrimonio in arrivo quanto prima per il colosso dei duty free controllato dalla famiglia Benetton (con il 50,1% del capitale). «Il settore si sta consolidando e vogliamo giocarvi un ruolo da protagonisti», ha dichiarato Andrades nel corso della presentazione del piano alla comunità finanziaria tenutasi ieri a Milano, pur precisando che al momento non vi sono ipotesi allo studio. Il titolo, in effetti, nonostante i dati non contengano particolari sorprese positive (anzi nel medio termine il consenso degli analisti si attendeva qualcosa di più soprattutto a livello di Mol), ha chiuso la seduta in rialzo del 3% a 8,59 euro.
Il gruppo ha annunciato ieri di aver chiuso il 2014 con un giro d'affari di 2,4 miliardi (+15,6%), un ebitda di 284 milioni (+3,6%) e un debito netto di 950 milioni (77 milioni in meno rispetto al 2013). Dati sostanzialmente in linea con il consenso. Per fine anno Wdf punta a un fatturato di 2,63-2,67 miliardi e a un ebitda di 279-294 milioni, mentre a fine piano, nel 2017, la società dovrebbe toccare 3 miliardi di fatturato e 335 milioni di ebitda. Il debito netto infine dovrebbe ridursi a 365 milioni grazie alla solida generazione di cassa attesa nel triennio (per complessivi 587 milioni).
Tutte stime queste che non prevedono alleanze o ulteriori concessioni aeroportuali. Il piano si fonda infatti solo sulla massimizzazione del valore delle attuali concessioni, sul completamento del processo di integrazione delle diverse attività, sul miglioramento della profittabilità delle attività spagnole e sull'espansione del business negli Usa. Nessuna novità in vista neppure su un altro fronte oggi alla moda, quello del trasferimento della sede legale: Wdf rimarrà in Italia.
«Ci aspettiamo un taglio delle stime di consenso a livello di ebitda dell'ordine del 5/10% nel periodo 2015-2017», commenta un analista di una primaria sim milanese che preferisce l'anonimato per poi concludere affermando: «Continuo a ritenere il titolo caro sui fondamentali, ma la speculazione sulle possibili aggregazioni potrebbe proseguire a mantenere in evidenza le performance borsistiche».
E infatti, nonostante tutto, la Borsa scommette che Andrades, subentrato lo scorso novembre a José Maria Palencia nel ruolo di ad, sia la persona giusta per gestire quell'alleanza su cui in Borsa si specula da tempo, fin dalla separazione da Autogrill, e che permetterà a Wdf di compiere l'atteso salto
dimensionale in un mercato in forte espansione (le vendite aeroportuali dovrebbero passare dagli attuali 30 miliardi di dollari ai 50 stimati per fine 2017) per tenere il passo con i campioni internazionali, primo tra tutti Dufry.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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