Economia

Whirlpool, altri 480 esuberi Guidi: «Piano inqualificabile»

L'azienda ha annunciato nuovi tagli, che ora arrivano a quota duemila. Il ministro: «Serve proposta credibile»

Whirlpool, altri 480 esuberi Guidi: «Piano inqualificabile»

È scontro tra Whirlpool e governo sul piano industriale della multinazionale americana del bianco, presentato con l'acquisizione degli ex stabilimenti Indesit. L'azienda, infatti, ad un mese dall'avvio del negoziato, ha presentato il “conto“ totale degli esuberi, comprensivi degli impiegati, e la cifra è schizzata ad oltre 2.000; ai 1.350 già annunciati ad avvio delle trattative, si aggiungono 480 impiegati, 200 a Varese, 200 a Fabriano e 80 Milano, oltre i 150 impiegati di R&S. Ulteriori esuberi motivati dall'azienda con la duplicazione di ruoli seguita all'acquisizione di Indesit. Nel complesso, si tratta di un taglio di 2.060 lavoratori su un organico complessivo di 6.740 dipendenti, circa il 30%.

Non solo. L'attesa revisione della chiusura del sito di Carinaro, alimentata da qualche apertura nei giorni scorsi, non è arrivata e la multinazionale ha confermato la chiusura anche dei siti di None, Albacina e Milano. Quanto basta, dunque, per far insorgere i sindacati ma anche il governo. Il piano Whirlpool «è inqualificabile» e «non sono stati fatti passi avanti», ha commentato, «delusa e preoccupata», il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, presente all'incontro al Mise. «Un piano che taglia di un terzo la forza lavoro del gruppo in Italia non può compensare gli aspetti positivi previsti pur presenti nel progetto come gli investimenti da mezzo miliardo di euro e il trasferimento in Italia di alcune linee di produzione del gruppo attualmente all'estero», aggiunge, sollecitando l'azienda a presentare proposte «credibili e tangibili».

Toni duri anche da parte del ministero del Lavoro. «Un piano inqualificabile, un modo per puntare allo sfascio più che per costruire una sintesi per la soddisfazione di tutte le parti in gioco», accusa il sottosegretario Teresa Bellanova che chiede all'azienda «un impegno concreto e non prove muscolari, per rivedere il numero degli esuberi e la scelta di chiudere il sito di Carinaro». Perchè, dice, «tutto si può fare tranne che puntare ad esasperare gli animi».

La tensione è destinata inevitabilmente a salire: domani andrà in onda lo sciopero generale a Caserta mentre la Fiom ha già lanciato l'idea di uno sciopero generale di tutti i lavoratori del gruppo. Al momento non c'è una previsione sulla prossima convocazione al ministero. Il governo chiederà al board della società Usa un mandato più flessibile per i vertici dell'azienda italiana sperando che questo possa portare ad una revisione del piano. Al momento però la parola passa ai lavoratori.

Sono i dipendenti totali della multinazionale Usa in Italia: gli esuberi previsti sono un terzo

Commenti