Ecopass, calati i ricoveri per malattie da smog

(...) il Pm10 in città ha tenuto una media di 45 microgrammi al metro cubo, l’anno scorso il dato era di 58 microgrammi e nel 2006 di 64. Il Pm10 ha già superato 48 volte il limite dei 50 microgrammi al metro cubo, dunque già oltre i 35 giorni di sforamento consentiti dall’Ue. Ma l’anno scorso alla fine di maggio eravamo già a quota 69 e l’anno prima a 71. Nella centralina del Verziere, quella all’interno dell’area Ecopass, il Pm10 ha superato la soglia 35 giorni, contro i 68 del 2007 e i 71 del 2006. In calo del 16,6 per cento a maggio, rispetto al mese prima, gli accessi ai varchi, che arrivano al 21,4 per cento se non si considerano i veicoli esenti. In particolare, sono entrati 20mila auto private e 3mila veicoli commerciali in meno, il traffico dentro i varchi è calato del 20% e fuori del 5%. Buoni anche gli incassi per il Comune: 6,5 milioni di euro in un mese.
Il tris di assessori più coinvolti nella partita antismog - oltre a Croci, quello alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna e alla Ricerca Luigi Rossi Bernardi - hanno presentato ieri i primi effetti del ticket sulla salute. Sono in lieve flessione i ricoveri negli ospedali per malattie legate allo smog (come polmoniti, asma, ictus): mettendo a confronto gli interventi in 4 ospedali cittadini, nei primi 3 mesi dell’anno i ricoveri sono stati 6.182 contro i 6.026 del 2007. A gennaio, quando il ticket era appena partito, ci fu un aumento del 7,85% rispetto all’anno prima, poi quando il provvedimento è entrato a regime sono scesi dell’8,4% a febbraio e del 7,1% a marzo. «Pur con tutta la cautela del caso - ammette Landi di Chiavenna - i dati ci dicono che con le politiche rivolte all’ambiente abbiamo imboccato la strada giusta anche per la salute dei cittadini». Entro fine anno «campioneremo circa 40mila passaggi al pronto soccorso e avremo una fotografia più certa del fenomeno». Rossi Bernardi spiega invece che la città «è stata suddivisa in quadrati di 200 metri per lato, in ciascuno monitoriamo gli inquinanti, andiamo a vedere se ci sono scuole, industrie, abitazioni, creiamo la mappa del rischio e decidiamo quali provvedimenti prendere».

Molto resta ancora da fare invece secondo il presidente dell’Arpa Paolo Puccitelli, che ieri ha presentato il rapporto sulla qualità dell’aria in Lombardia: i dati sono relativi al 2006, dunque l’era pre-Ecopass, ma evidenziano che «nonostante in Lombardia negli ultimi anni si sia registrato un sensibile miglioramento della qualità dell’aria per alcuni inquinanti», il problema è aperto e «ci sono vaste aree in cui le concentrazioni di Pm10 d’estate hanno superato i limiti». Nel 2006 a Milano le polveri tennero una media annua di 50 microgrammi al metro cubo.

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