(...) - ha detto due giorni fa -. Non cè dubbio che adesso la politica non ha il coraggio necessario per potenziare Ecopass. Quel coraggio che invece la Moratti ha avuto introducendolo». Unuscita infelice che non è stata apprezzata dai suoi colleghi: «Lassessore Croci non può parlare a nome personale, deve imparare a fare squadra» ripetono in coro, imponendo scuse pubbliche. Scuse servite: «Ringrazio la maggioranza per il continuo sostegno allo sviluppo delle politiche per la mobilità sostenibile previste dal programma del Sindaco e per la condivisione delle scelte coraggiose e non sempre facili che hanno contraddistinto lazione dellamministrazione portando a risultati di eccellenza riconosciuti anche a livello internazionale». Il riferimento è al Sustainable transport award, il riconoscimento internazionale, assegnato quattro giorni fa a Milano dallUnione internazionale del Trasporto Pubblico, grazie proprio allintroduzione di Ecopass e del bike sharing.
La misura era colma: nel mirino della maggioranza di Palazzo Marino le uscite «strabiche» di Croci su Ecopass di fine dicembre con cui aveva aperto uno spiraglio allannullamento della deroga per i Diesel Euro4, una volta avuto il parere dellavvocatura comunale. «Se il sindaco dice che il provvedimento è stato prolungato di un altro anno, deroghe comprese, non è ammissibile che lassessore Croci ventili la possibiltà che anche i diesel Euro 4 comincino a pagare» ripetono in coro.
«Lappello ai milanesi e al coraggio, da parte di Croci, è fuori luogo. Se vuole dimostri lui il suo coraggio chiedendo ai milanesi cosa pensano della mobilità in città e dellEcopass - attacca Carlo Fidanza, capogruppo di An in Comune -. Noi intanto continuiamo a lavorare con responsabilità per il bene della città». Inutile dire che il sindaco non ha certo apprezzato le dichiarazioni in solitaria del suo assessore: «Così metti in difficoltà tutti i tuoi colleghi - gli ha detto, minacciosa - bisogna fare squadra».
Ecco allora che durante una giunta di fuoco lo stesso Croci ha ritirato la delibera che aveva presentato sugli abbonamenti a Ecopass, riservandosi di presentarla la giunta successiva. La delibera, infatti, non corrispondeva a quanto era stato deciso dai partiti.
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