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Ed ecco il piano di Jorge per beffarlo

Misano. Per Valentino Rossi il favorito è Jorge Lorenzo, ma se provi a dirlo allo spagnolo ti risponde quasi incredulo. «Io favorito? - fa il finto ingenuo dopo aver conquistato il secondo posto nelle libere, proprio alle spalle del compagno di squadra -. Qui siamo a casa di Valentino, ha vinto otto mondiali, dei quali sei in MotoGP, ha trionfato l’anno scorso: mi sembra evidente che è lui il principale candidato alla vittoria».
Stessa musica, naturalmente, se si parla del campionato, nonostante i 25 punti recuperati in un colpo solo domenica scorsa a Indianapolis: adesso i due separati in casa sono distanti solo 25 lunghezze, con ancora cinque gare da disputare. «Il mondiale è chiuso: non è impossibile recuperare tanti punti, ma quasi. E il mio obiettivo non è certo il titolo, non lo devo conquistare quest'anno, devo solo pensare a vincere più gp possibili».
Dopo le sbruffonate di metà stagione - «Chiedo alla Yamaha un contratto da numero uno», aveva tuonato a Barcellona - e successive bastonate (sportive, naturalmente), Jorge ha scelto il profilo basso, recitando la parte di chi è ben contento di arrivare secondo. Una recita, appunto, perché in cuor suo lo spagnolo sogna di battere Rossi a Misano, davanti ai suoi tifosi, per rendergli quello che Valentino gli ha tolto a casa sua, dove era stato infilato all'ultima curva, e mettergli così ulteriore pressione per il mondiale. «Questo tracciato mi piace molto, qui ho trionfato in 250 e ho fatto secondo in MotoGp nella passata stagione, nonostante le Michelin. È chiaro che qui posso vincere» si lascia finalmente andare. Per poi aggiungere immediatamente: «Ma sarà molto difficile, dovrò andare al massimo per lottare con Valentino».
La prima sessione ha detto che, ancora una volta, i due piloti Yamaha stanno facendo un altro mestiere, che difficilmente qualcuno potrà inserirsi tra loro. Così, in una sfida paritaria con moto e gomme uguali, i due protagonisti scelgono lo stesso atteggiamento fuori dalla pista e in questo, a differenza dei rivali precedenti, Lorenzo è stato bravissimo a imparare da Rossi.
«Valentino dice che punta al podio e non al successo? Bisogna credergli», facendo chiaramente capire di non dare retta in nessun modo a Rossi. Certo, lo spagnolo non è più credibile quando dice: «Il mondiale era chiuso prima di Indianapolis è lo è ancora adesso, conquistarlo sarebbe solamente un regalo di Dio».

Ride perfino lui: sa di averla sparata grossa.

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