Edison, i giochi ripartono Via al negoziato A2A-Edf

Due mesi e qualche giorno. La data di chiusura degli accordi è già fissata per il 15 settembre: in caso contrario, tra i soci italiani e il socio francese di Edison si dovrebbe ricorrere all’asta competitiva, come vuole lo statuto. Ma è un’extrema ratio alla quale nessuno in questo momento vuole realmente pensare. Ieri il consiglio di sorveglianza di A2A, riunito a Brescia, ha ripreso in esame il dossier riguardante Edison, perché la partita, che in marzo sembrava già chiusa, è in realtà ancora da giocare. Successivamente si è riunito a Milano il consiglio di gestione, alla fine del quale il presidente Giuliano Zuccoli ha riferito che l’incarico a trattare è stato dato al direttore generale Renato Ravanelli. Per Zuccoli «ci sono le condizioni per una chiusura della vicenda» entro il 15 settembre anche se «su come questo avverrà oggi non si può dire niente, ma sono fiducioso». Va ricordato che la multiutility di Milano e Brescia è capofila dei soci italiani riuniti in Delmi, che a sua volta partecipa pariteticamente con i francesi di Edf a Transalpina di Energia, la quale è titolare del 61,28 di Edison. Da parte sua, Edf possiede direttamente anche un 19% di Edison, fatto questo che, sulla carta, le attribuisce già la maggioranza.
Gli approfondimenti avviati ieri partono dalle linee dell’accordo fissate tre mesi fa, e che prevedevano - in estrema sintesi - una spartizione delle attività grazie alla quale A2A avrebbe valorizzato la sua vocazione idroelettrica, ed Edf, attraverso Edison, quella per il gas. Anche in questa chiave era stata letta la sostituzione dell’ad di Edison, Umberto Quadrino, con il francese Bruno Lescoeur, l’uomo del gas di Edf. Per quanto siano circolate nei mesi molte indiscrezioni e molti dettagli degli accordi, il loro impianto definitivo non è noto. In marzo la strada fu sbarrata, indirettamente, dai francesi di Lactalis che, lanciando l’attacco a Parmalat, resero politicamente inaccettabile in quel momento che altri francesi, quelli di Edf, acquisissero un asset italiano strategico come Edison. Ma se Giulio Tremonti in primavera bloccò l’accordo forse c’erano anche ragioni più sostanziali; e questa volta si tratterà di apportare alla trattativa, da parte italiana, migliorie tali che siano accettabili sia dalla controparte, sia dal governo.
Dopo la riunione di ieri del cds di A2A, presieduto da Graziano Tarantini, è stato comunicato che «pur riconoscendo i risultati raggiunti nelle precedenti fasi del negoziato, il consiglio di sorveglianza ha fornito indicazioni al consiglio di gestione sul prosieguo delle trattative auspicando che possano essere apportati miglioramenti».


Considerando la «stretta tempistica», il cds ha inoltre dato mandato al presidente Graziano Tarantini e al vicepresidente Rosario Bifulco di «monitorare il negoziato in corso e i lavori del consiglio di gestione». Da parte di Edf gli interlocutori principali sono il suo presidente Henri Proglio, e il cfo Thomas Piquemal, che siedono entrambi nel cda di Edison.

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