Edison, il riassetto rischia di slittare a Natale

Inciampa su un ipotetico aumento di capitale la trattativa tra italiani e francesi per il futuro di Edison. Non è tanto il tema della governance a tenere ancora lontani gli accordi: è un patto che esenti gli italiani di Delmi, per i prossimi tre anni, dal rischio di essere coinvolti in una ricapitalizzazione non gradita.
I colloqui non si sono propriamente interrotti, ma ieri sera la distanza era tale da far affermare a Giuliano Zuccoli, presidente del consiglio di gestione di A2A, che probabilmente sarà necessaria una nuova proroga. Al quale ha ribattuto seccamente Edf: il termine del 30 novembre è sufficiente. Facendo intuire l’eventuale ricorso all’asta reciproca. I negoziati tra il direttore generale di A2A, Renato Ravanelli, e il direttore finanziario di Edf, Thomas Piquemal, sono comunque proseguiti a marce forzate per tutta la notte.
Oggi sono in programma i consigli di A2A, Iren e Delmi. Va ricordato che le proroghe sono già state tre in marzo, a un soffio dalla firma. Gli accordi furono bloccati dall’allora ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, per diluire l’offensiva espansionistica dei francesi in Italia; poi dal 15 settembre si è passati al 31 ottobre, quando sono state firmate a Parigi le linee guida, rinviando al 30 novembre la conclusione definitiva. Oggi l’accordo non c’è ancora.
«È possibile una proroga dei patti di Edison per permettere ai legali di mettere a punto il testo dell’accordo definitivo», ha detto ieri Zuccoli. «Le trattative sono avanzate, ma c’è ancora qualcosa da mettere a posto. È possibile una proroga, vediamo stasera (ieri, ndr) a che punto arriviamo», ha spiegato. «In particolare – ha aggiunto - vogliamo la certezza di poter dismettere la partecipazione se ci converrà al momento giusto». Sui tempi di una eventuale proroga ha spiegato: «La mia previsione è che non è necessario un mese, ma penso che entro Natale si possa chiudere».
Il manager di A2A ha escluso «problemi con le banche» per il rifinanziamento di Edipower e ha affermato di essere all’oscuro di un eventuale interessamento del ministro dello Sviluppo economico al dossier; smentendo il presidente di Iren, Roberto Bazzano, che sempre ieri aveva dichiarato «credo che Corrado Passera se ne stia interessando, vista anche la sua provenienza». Frase forse non del tutto felice.
Intanto i francesi di Edf, la controllante di Edison, hanno collezionato un’altra gaffe sul mercato italiano.

Dopo aver più volte sottolineato l’intenzione di salvaguardare l’italianità di Edison, hanno avviato una campagna pubblicitaria sul marchio Edf, che in Italia, in quanto tale, non è presente. L’italianità era stata in passato richiamata in comunicati in inglese e francese, ma non in italiano.

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