Edison volta pagina: controllo a Edf-Aem

Allo studio un nuovo piano industriale che sarà varato entro fine anno

da Milano

Edison ha chiuso ieri il periodo forse più travagliato della sua storia e ha aperto la nuova era italo-francese, o meglio, franco-italiana, se si vanno a vedere i pesi azionari di Delmi ed Edf. L’assemblea ha comunque nominato il nuovo cda paritario che riflette i patti parasociali: Pierre Gadonneix, Gerard Wolf, Marc Bourdier, Daniel Camus e Umberto Quadrino per i francesi, Giuliano Zuccoli, Renato Ravanelli, Mario Mauri, Uris Cantarelli e Klaus Stocker per gli italiani, Giovanni De Censi e Gian Maria Gros Pietro come indipendenti. Zuccoli andrà alla presidenza e Quadrino sarà amministratore delegato.
Quadrino ha dichiarato che la nuova gestione sarà all’insegna della continuità e dello sviluppo. Anche se, a ben vedere, poche gestioni saranno invece più caratterizzate dalla discontinuità: ieri Quadrino ha infatti detto che c’è «un piano industriale approvato dal cda un anno fa. Stiamo elaborando la nuova versione che gli azionisti stanno valutando e sarà approvata entro fine anno». Edison esce inoltre da un lungo periodo di riassetto, di vendite e di riduzione dell’indebitamento e solo nell’ultimo scorcio della gestione precedente aveva potuto iniziare una forte accelerata degli investimenti. Non solo, ma da azionisti tipicamente finanziari (come le banche e Zaleski) desiderosi solo di uscire per realizzare i previsti guadagni, passa a due soci industriali forti come la più grande impresa elettrica mondiale (Edf) e la più importante multiutility italiana (Aem). E torna a puntare sul gas (su cui aveva fatto una scommessa vincente con i giacimenti in Egitto, ma che era stata letteralmente costretta a vendere dagli azionisti precedenti).

E ci torna sulla doppia spinta di un Gadonneix ex numero uno di Gaz de France che non rinuncia al suo passato e di uno Zuccoli che sa benissimo che una delle risorse più importanti di Edison sta proprio nel rigassificatore in costruzione nell’Adriatico.

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