"Ho le prove delle pressioni sul Garante, le mando in onda". La solita mossa di Ranucci

Il conduttore di Report Sigfrido Ranucci torna alla carica con le accuse al Garante per la privacy che ha inflitto alla Rai una sanzione da 150 mila euro per gli audio di Sangiuliano e moglie

"Ho le prove delle pressioni sul Garante, le mando in onda". La solita mossa di Ranucci
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Un "documento importante, con il filmato di Agostino Ghiglia (componente del Garante per la protezione dei dati personali ndr) che entra nella sede di Fratelli d'Italia poche ore prima della sanzione. Lì nella sede di partito di Fdi c'era Arianna Meloni". Il conduttore di Report Sigfrido Ranucci torna alla carica con le accuse al Garante per la privacy che ha inflitto alla Rai una sanzione da 150 mila euro per avere pubblicato gli audio dell'ex ministro Sangiuliano e della moglie, nell'ambito del caso Boccia. E fa la solita mossa: promette di mandare in onda un'inchiesta clamorosa. Poco importa se anche stavolta sarà "a tesi", cioè con una teoria formulata a priori, dimostrata da "prove" più o meno solide.

La presunta esclusiva è anticipata, naturalmente, sui alcuni giornali. "Sarebbe interessante sapere - si chiede Ranucci nell'intervista a La Stampa pubblicata oggi - se hanno parlato della sanzione a Report. E se si, che cosa si sono detti? Domande, naturalmente, solo domande". Il giornalista gli chiede se qualcuno ha ritirato le querele nei suoi confronti dopo l'attentato che ha subito il 16 ottobre, quando un ordigno piazzato sotto casa a Torvajanica ha distrutto la sua auto e quella della figlia. E Mr Report risponde: "Difficilmente le querele vengono ritirate. Però le dirò di più, io alla fine dei conti non sono favorevole al ritiro delle querele perché, come ho ribadito anche oggi dal palco dell'Anm, voglio vincere sul campo. Naturalmente sul campo ci deve essere un arbitro che sappia far rispettare le regole, eppoi...".

"Il mio sguardo su alcune cose è cambiato", dice. "Mi cullavo nella percezione che non sarebbe mai potuto accadere qualcosa di grave anche se segnali c'erano stati. Non pensavo, però, si arrivasse a tanto. Se quelle macchine fossero esplose perché dotate della bombola del gas sarebbe crollata casa. Alla faccia di quello che pensavano fosse un ordigno rudimentale…". Nonostante l'attentato, Report viene preso mira perché "ha la forza e il coraggio di mantenere il suo sguardo indipendentemente da tutto.

Report - osserva Ranucci - ha sempre fatto il cane da guardia della democrazia. Ha guardato sempre con lo stesso sguardo chiunque governasse, di qualsiasi colore fosse. Quindi, non è mai stato amato fino in fondo. È amato fin quando colpisce l'altra parte. Poi quando tocca a te si cambia idea".

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