Gli egiziani tornano alle urne ma non si attendono sorprese: favoriti i Fratelli Musulmani

Ancora tantissimi in Egitto ai seggi per il secondo turno elettorale che non dovrebbe però ribaltare il verdetto dei risultati parziali

Gli egiziani tornano alle urne ma non si attendono sorprese: favoriti i Fratelli Musulmani
Sono ancora una volta tantissimi gli egiziani in fila davanti ai seggi. Mercoledì, gli abitanti di alcuni governatorati del Paese sono andati a votare nel secondo turno delle prime elezioni libere dell'era post-Mubarak. In pochi si aspettano sorprese dai risultati parziali. I favoriti sono ancora una volta i Fratelli musulmani. Nel primo turno, i movimenti islamisti - il partito Giustizia e Libertà, espressione politica della Fratellanza, e Al Nour, gruppo dei salafiti, corrente islamista ultra conservatrice e radicale - hanno ottenuto assieme circa il 68% delle preferenze.

Le elezioni parlamentari egiziane, che andranno avanti fino a febbraio, sono divise per distretti geografici. Le aree che hanno votato mercoledì sono caraterizzate da elettorati molto diversi: le classi popolari di alcuni dei quartieri più poveri del Cairo, gli operai dei cantieri del canale di Suez, i contadini della regione rurale di Manoufiya, al Nord, le élite di una grande porzione della capitale, le minoranze cristiane del Sud.

Una volta chiuse le urne, si attende un inasprimento della lotta tra Fratelli musulmani e salfiti. Il partito Al Nour al primo turno si è rivelato a sorpresa il più grande rivale della Fratellanza, movimento bandito ai tempi del regime, da decenni opposizone più credibile ai diversi regimi egiziani e forza politica più organizzata in Egitto. I salafiti hanno però rubato voti al movimento islamista, ottenendo il 21% dei consensi contro il 47 dei Fratelli musulmani al primo turno. Difficile ancora capire cosa succederà alla chiusura delle urne. In alcune delle aree che hanno votato mercoledì, come  l'impoverita regione di Beni Suez, i salfiti sono i favoriti. Ma al ballottaggio della settimana scorsa, dopo il successo del 28-29 novembre, Al Nour ha conquistato soltanto cinque dei 27 seggi in gara e uno dei suoi portavoce, Abdel-Moneim Shahat, volto noto delle televisioni egiziane, ha perso ad Alessandria. Shahat è stato protagonista di polemiche in Egitto e all'estero per le sue dichiarazioni estreme, dopo il sucesso di Al Nour al primo turno. Ha tra l'altro accusato le opere del premio Nobel egiziano per la Letteratura Naguib Mahfouz di incitare al vizio e alla prostituzione. Per alcuni, il successo degli ultra conservatori spingerà nei prossimi turni molti elettori indecisi a votare candidati più spostati verso il centro. Sicuramente, ha spinto i movimenti laici e liberali e i gruppi giovanili che sono stati l'anima della rivoluzione di piazza Tahrir a rivedere la propria strategia elettorale e a tentare, anche se ormai è troppo tardi, qualche alleanza dell'ultimo minuto per arginare l'ondata islamista. Nel distretto di Giza, nella città del Cairo, il Blocco egiziano, la più importante coalizione di partiti liberali, ha ritirato il suo candidato per non rubare i voti di un rivale liberale con maggiori possibilità di vincere. Il successo islamista potrebbe anche essere eroso in questo turno dalla candidatura in alcune aree - ex roccaforti del regime come Manoufiya - di "falool", termine che in dialetto egiziano indica i "resti" dell'ex movimento al potere, il partito Nazional democratico. Spesso membri di antiche famiglie di proprietati terrieri o noti imprenditori, in politica da secoli, i "falool" nei villaggi ruruali egiziani si appoggiano su antichi legami di clientelismo.

I militari che reggono l'Egitto da febbraio, dalla caduta del regime di Hosni Mubarak, monitorano intanto il voto da palazzo. Il successo islamista al primo turno ha immediatamente fatto scattare la risposta spaventata dei generali.

Per la giunta, il Parlamento che verrà e che dovrà formare un'assemblea incaricata di scrivere la nuova Costituzione non sarà rappresentativo di tutto l'Egitto. Per questo il Consiglio supremo delle Forze armate ha già proposto e imposto la formazione di un controverso Consiglio per supervisionare la scrittura della Carta fondamentale.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica