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Einstein: non solo relatività Tutte le donne dello scienziato

Uno scienziato tutto preso solo dai suoi studi, freddo e distante nei confronti della moglie e della famiglia, nel complesso piuttosto indifferente al fascino femminile? Quanti giudizi vengono rivisitati nel corso della storia! Quello su Einstein, per esempio. Non così chiuso nel mondo rarefatto della scienza, non così scostante con i familiari, niente affatto insensibile alle lusinghe dell’amore.
Almeno così pare stando alle rivelazioni che provengono dal suo epistolario, comprendente lettere scritte dal 1912 al 1955. Fino ad oggi il carteggio era stato «segretato» da Margot Einstein (figlia della seconda moglie Elsa) che aveva chiesto di non pubblicarlo fino a che non fossero trascorsi venti anni dalla propria morte. Margot morì l’8 luglio 1986 e puntualmente l’Hebrew University di Gerusalemme, di cui il Premio Nobel fu uno dei fondatori, rende pubblico l’epistolario.
I nuovi documenti (3500 pagine di corrispondenza) non contengono dati scientifici ma aprono interessanti squarci sulla vita privata dell’inventore della relatività. La parte sicuramente più «piccante» è quella che riguarda i rapporti di Einstein con il mondo femminile, anche perché rivela un amore segreto, vissuto ben dopo il secondo matrimonio. Ricapitolando. Nel 1903 Albert Einstein sposò la compagna di corso Mileva Malic. Un matrimonio dal quale nacquero due figli, Hans Albert e Eduard e che fallì nel 1919, quando Einstein divorziò da Mileva per sposare la propria cugina Elsa Einstein, che aveva già due figlie, Margot per l’appunto, e Ilse. Le lettere rivelano una notevole assiduità, perlomeno epistolare, con la famiglia: molta attenzione nei confronti di Mileva e dei figli e un fitto scambio (anche una lettera al giorno) con Elsa (alla quale confessa: «Presto sarò stanco della relatività. Anche una passione così svanisce quando si è troppo coinvolti»).
Una stretta unione invece del matrimonio di convenienza di cui si è sempre parlato? Mah. Comunque in quegli stessi anni nella vita di Einstein compare un’altra donna, Ethel Michanowski, forse amica e coetanea della figliastra Margot. Ed è proprio a Margot che Albert rivela questa relazione. Un vero amore? Anche qui sono legittimi i dubbi. A Margot infatti Einstein scrive che «Mrs M. mi ha seguito fino in Inghilterra, il suo rincorrermi mi ha destabilizzato». Per la troppa passione o semplicemente perché si scocciava? Comunque Ethel non fu la sola: nelle lettere compaiono altre spasimanti (Estella, Toni, Margarita) le quali lo inondavano di un affetto «indesiderato» come lui stesso scrive a Margot e - sorprendentemente - perfino alla moglie.

Strani comunque, questi scienziati.

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