Elezioni di base e nuovo statuto Pronto il rilancio di Forza Italia

da Roma

Forza Italia prova a ripartire dal nuovo Statuto. L’aveva annunciato una decina di giorni fa il coordinatore Sandro Bondi - convinto che Berlusconi sia «insostituibile» ma pure che il partito sia destinato a «lunga vita» - e se ne discuterà a metà dicembre (il 15 e 16), in un seminario organizzato a Firenze dalla fondazione Magna Carta, presieduta dal senatore Gaetano Quagliariello. Al dibattito parteciperanno tutti i vertici azzurri, da Sandro Bondi a Giulio Tremonti, passando per Claudio Scajola, Fabrizio Cicchitto, Renato Schifani e Elio Vito. Sul palco ci sarà anche l’ex presidente del Senato Marcello Pera, presidente onorario di Magna Carta, e sono stati invitati a partecipare al dibattito tutti i coordinatori regionali e i componenti della Commissione per la revisione dello Statuto.
Forza Italia, dunque, prova a rinnovarsi. Partendo proprio dallo Statuto, la cui novità principale dovrebbe essere l’istituzione di una Direzione politica presieduta da Berlusconi e composta dai coordinatori regionali, dai responsabili di settore del partito, dai membri della Consulta, dal vicepresidente del partito, dal presidente del Comitato di presidenza e dal presidente del Consiglio nazionale. Un organo, lasciava intendere nei giorni scorsi Bondi, che dovrebbe essere la concretizzazione della sintesi tra la leadership del Cavaliere e la classe dirigente di Forza Italia. «L’opposizione - spiegava il coordinatore azzurro qualche giorno fa in una conferenza stampa a Montecitorio - ha un leader che non può essere lasciato solo, ma il leader non può neanche essere autosufficiente dai partiti». La Direzione, dunque, dovrà «assistere Berlusconi nelle sue scelte». Una strada, questa, che in molti in Forza Italia vedono difficilmente praticabile e in antitesi ai Circoli rilanciati a Montecatini da Marcello Dell’Utri. Tant’è che proprio Bondi ci ha tenuto a sottolinare come questi ultimi siano «cosa diversa e distante dal partito».
In realtà, la partita pare ancora tutta da giocare, visto che ormai da settimane si vocifera che Michela Brambilla, presidente dei giovani di Confcommercio e dei Circoli della libertà, debba insediarsi nella sede del Motore azzurro e, di fatto, utilizzarla per lanciare l’operazione Circoli che tanto sembra piacere a Berlusconi.
Per il momento, però, i vertici azzurri vanno avanti sulla strada del rinnovamento. Con l’obiettivo ultimo del Partito unico delle libertà. Che - spiegava Bondi - «può nascere solo attraverso un processo politico» e quindi «attraverso Forza Italia». E non, evidentemente, i Circoli. In quest’ottica, dunque, a via dell’Umiltà si punta a «dar vita ad un grande partito moderno, popolare, democratico, radicato sul territorio».

Per rispondere a questa esigenza, nei mesi di marzo e aprile del prossimo anno sono previsti i congressi di tutti gli ottomila e passa Comuni italiani, per avere «un partito ramificato fino al più piccolo dei nostri paesi», per «radicare Forza Italia su tutto il territorio nazionale». In primavera, dunque, tutti gli iscritti saranno chiamati a votare e scegliere i loro rappresentanti che eleggeranno i dirigenti nazionali del partito.

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