Cultura e Spettacoli

Elezioni e complotti a stelle e strisce

Scandali sessuali, fondamentalisti islamici che minacciano con armi chimiche Los Angeles, la Cina che sta per invadere Taiwan, la Corea del Nord che sposta le truppe verso il confine sud mentre il mandato del presidente americano giunge al termine e i candidati sono obiettivo dei terroristi. Il contenuto di un articolo apocalittico del New York Times? No, sono le fantasie della political fiction americana degli ultimi mesi.
Mentre il candidato democratico Barack Obama e quello repubblicano John McCain si preparano alla sfida delle presidenziali di novembre, le «primarie» Usa hanno appassionato il mondo intero e aperto una nuova stagione di romanzi che hanno la Casa Bianca e le rive del Potomac - fiume che attraversa Washington e si insinua tra i bianchi palazzi del potere - come sfondo.
A prevalere nella fiction pre-elettorale è, ovviamente, il tema della minaccia terroristica da oriente. Il presidente americano Franklin Blake sopravvive a un attacco spettacolare. Muore però la First lady. Ben Kincaid, senatore democratico, sostiene un emendamento per accentrare poteri speciali nelle mani di pochi e per la sospensione di alcune libertà civili. È la trama di Capitol conspiracy di William Bernhardt, che sembra essere costruito sulle controversie reali attorno alla legislazione d’emergenza del Patriot act, varato dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001. In tema anche Rubicon di Lawrence Alexander. Racconta come durante la campagna elettorale il candidato democratico è vittima di un attentato a Los Angeles e poco dopo il suo rivale è ucciso in un attacco terroristico.
La fine del mandato di George W. Bush ispira invece Joël C. Rosenberg per Dead Heat. La Cina sta per invadere Taiwan; c’è un nuovo dittatore in Irak; Israele sta per completare la costruzione del Terzo tempio; i prezzi del greggio sono al massimo storico e il presidente James MacPerson sta per lasciare la Casa Bianca proprio mentre in Medio Oriente un’altra terribile guerra ha inizio. La campagna elettorale è già nel vivo quando i servizi segreti scoprono che uno dei candidati è obiettivo di un commando di terroristi. Quale dei due?
C’è anche chi come Richard North Patterson in The Race gioca su ingarbugliate vicende private. Il suo protagonista, il senatore dell’Ohio Corey Grace, veterano del Vietnam come John McCain e come lui candidato alle primarie repubblicane, è diventato un eroe durante la Guerra del Golfo dopo che il suo jet è stato abbattuto. Corey, 13 anni dopo, all’età di 43 anni, ha molte possibilità di vittoria se, come consigliano i suoi assistenti, smettesse di dire troppo spesso la verità. La situazione si complica quando il politico s’innamora di un’attrice afroamericana arrivata a Washington per fare lobby in favore della ricerca sulle staminali.


Le convention di democratici e repubblicani in vista del voto di novembre sono fra poche settimane, ma le elezioni hanno già prodotto un mondo parallelo.

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