Elezioni, i primi a votare sono i giudici del Tar

Il gioco dei ricorsi entra nel vivo. Le prossime 72 ore potrebbero essere decisive per sbloccare la partita elettorale. Ieri il Consiglio dei ministri ha varato un decreto interpretativo salva-liste che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha controfirmato in tarda serata, ma sarà il Tar a decidere se rimettere in corsa Roberto Formigoni. «Abbiamo ritenuto di dover dare, come prevede la Costituzione, una interpretazione della normativa sulla presentazione delle firme- ha spiegato il Ministro Maroni- per consentire ai giudici del Tar di applicare la legge in modo corretto, secondo l’interpretazione che il legislatore dà della stessa legge». E già oggi i magistrati amministrativi potrebbero sospendere l’esclusione la lista «Per la Lombardia» di Formigoni che comunque resterà sub iudice in attesa di una decisione di merito. «Questo decreto è figlio della collaborazione istituzionale tra il premier e il Capo dello Stato - ha detto il governatore lombardo -. È inutile che Penati si agiti attaccando nei fatti il presidente della Repubblica. Noi ci siamo conquistati nei meriti il diritto di partecipare alle elezioni».

La patata bollente è nelle mani di un collegio di tre magistrati che avrà il compito delicato di sciogliere il rompicapo elettorale. Col rischio che ci sia ancora da fare i conti con il Consiglio di Stato. Quindi bisogna fare in fretta e in via Corridoni lo sanno bene: infatti questa mattina alle 9.30 si terrà la camera di consiglio straordinaria.

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