Eli Lilly spende 6 miliardi per Imclone

da Milano

Il colosso farmaceutico americano Eli Lilly ha raggiunto un accordo per acquistare la società biotech ImClone per più di 6 miliardi di dollari, a conferma delle proprie mire nel settore di ricerca dei trattamenti contro i tumori.
L’accordo è stato concluso dopo che la newyorchese ImClone ha rifiutato due precedenti offerte di acquisizione arrivate da Bristol-Myers Squibb, suo partner nelle operazioni di marketing di Erbitux, farmaco per la cura del cancro.
Secondo i termini finanziari della transazione, Eli Lilly pagherà agli azionisti di ImClone 70 dollari per azione, versando così un premio del 7,7% rispetto al valore con cui il titolo ha concluso le contrattazioni lo scorso venerdì. In una conferenza stampa, Eli Lilly ha precisato che la sua offerta ammonta precisamente a 6,5 miliardi di dollari.
A votare a favore dell’accordo è stato lo stesso presidente di ImClone, l’investitore attivista Carl Icahn, che ha dichiarato di sentirsi più che «riscattato» per l’opposizione manifestata nei confronti di un’offerta del 2006 che era stata lanciata sul gruppo per 36 dollari per azione.

Icahn è diventato presidente di ImClone alla fine dell’ottobre di quell’anno, spazzando via il team dirigenziale che lui stesso aveva definito «un vecchio regime». Ieri in Borsa in rialzo il titolo ImClone, salito di quasi del 3 per cento. Eli Lilly giù del 4,5% e Bristol-Myers del 3,9 per cento.

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