da Parigi
Mossa a sorpresa del candidato del centrodestra francese Nicolas Sarkozy, che ha implicitamente sollecitato la presenza di Jean-Marie Le Pen alle elezioni presidenziali del prossimo 22 aprile. La legge obbliga i candidati a disporre del patrocinio di almeno 500 sindaci (sugli oltre trentamila che ci sono in Francia). Stavolta Le Pen fatica a ottenere il quorum in questione e ha bisogno della firma di amministratori locali del centrodestra, che sono però estremamente esitanti nel timore d'essere poi accusati di «fiancheggiamento» del leader dell'estrema destra. Parlando alla rete televisiva pubblica France 3, Sarkozy ha auspicato che «Le Pen e Besancenot possano partecipare alle elezioni presidenziali».
Sarkozy ha cominciato a parlare del giovane postino trotzkista Olivier Besancenot, dicendo: «Io sono lontanissimo dalle sue idee di estrema sinistra, ma penso che un uomo come lui dovrebbe poter partecipare alla sfida elettorale». Ed eccolo aggiungere: «Io combatto le idee di Le Pen e di Besancenot, ma mi batterò perché essi possano liberamente difenderle». Immediatamente sono giunte reazioni assai favorevoli da parte del Front National, il partito di Jean-Marie Le Pen. Si precisa che il candidato dell'estrema destra dispone già di oltre 400 firme per cui l'apertura di Sarkozy dovrebbe consentirgli di partecipare senza troppe difficoltà alla partita elettorale.
In occasione delle precedenti elezioni presidenziali francesi, nella primavera 2002, Le Pen riuscì addirittura a giungere al ballottaggio finale, avendo conquistato il 17 per cento dei voti e avendo superato il candidato socialista Lionel Jospin. A sua volta Besancenot superò il 4 per cento. I socialisti sono irritatissimi per le dichiarazioni di Sarkozy e denunciano quello che considerano «uno spregiudicato e cinico calcolo politico». In pratica il candidato di destra avrebbe spianato la strada a quello dell'estrema destra in vista del primo turno con l'evidente intenzione di incamerarne i voti al secondo, in calendario per il prossimo 6 maggio. «Adesso tocca a voi socialisti muovervi!», incalza Besancenot, che chiede al principale partito della sinistra un aiuto per avere anche lui le 500 firme indispensabili a partecipare alle elezioni presidenziali.
Mentre questa polemica infuriava ieri a Parigi, la candidata ufficiale del Partito socialista, Ségolène Royal, era a Berlino per incontrare la cancelliera Angela Merkel. Il sogno bello e impossibile era quello di tornare a Parigi con un accordo franco-tedesco a proposito della rinuncia ai tagli dei posti di lavoro nel gruppo aeronautico comune Airbus. Niente da fare, visto che la Merkel è irremovibile dalla propria linea di rigore industriale per risanare Airbus e la casa madre Eads, in cui gli azionisti dei due Paesi hanno quote identiche del 22,5 per cento del capitale. In mancanza d'altro, la Royal ha ottenuto una generica dichiarazione congiunta di buona volontà per rilanciare l'industria europea - e in particolare quella aeronautica - limitando al massimo i costi sociali delle ristrutturazioni.
A Parigi è stato intanto reso noto un sondaggio dell'istituto Ifop, realizzato per il prestigioso quotidiano cattolico La Croix. Se ne deduce un'evidente preferenza dei cattolici transalpini per la candidatura di Sarkozy, a favore del quale si pronuncerebbe il 33 per cento di loro. Il 19 per cento dei cattolici starebbe per esprimersi a favore di François Bayrou, il candidato centrista dai discorsi più «democristiani», e il 14 per cento sarebbe favorevole a Le Pen.
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