Politica

Gli elogi di Fini sono un insulto per la sinistra

Mussi (correntone ds) avverte l’ex sindacalista: «Pericoloso usare argomenti di destra». E Bersani: «Non è uno sceriffo, lo vedrei bene al ministero dell’Interno»

Anna Maria Greco

da Roma

Innervosisce l’Unione il Sergio Cofferati alfiere della legalità, che riscuote consensi nella Cdl. Tantopiù se a lodare il sindaco della città delle Torri, dopo gli scontri e le tensioni con l’estrema sinistra, è il leader di An e bolognese doc Gianfranco Fini, che definisce «centrale» il tema della sicurezza e dell’ordine pubblico. Tutto questo è «insopportabile» per il Ds Fabio Mussi, che protesta per «le valanghe di dichiarazioni su Bologna» del centrodestra.
Ma che cosa dice Fini per farlo insorgere così? «Garantire una città ordinata e pulita, in cui non vi siano comportamenti di massa illegali, credo sia doveroso per tutti, non vedo grande distinzione tra destra e sinistra». Il vicepremier e ministro degli Esteri aggiunge una stoccata all’opposizione, dove alcune componenti «pensano che occupare una casa sia un diritto e che quindi il sindaco sbaglia quando dice che vuole fare sgomberare le case occupate abusivamente». Invece, sottolinea Fini, l’occupazione «è sempre una violazione della legalità».
Mussi, leader del correntone della Quercia e vicepresidente della Camera (quello che ha mandato bottigliette d’acqua ai manifestanti anti-Moratti di fronte a Montecitorio) ha già avvertito Cofferati che usare argomenti di destra è pericoloso. E ora trova più che sospetto tanto entusiasmo per la legalità a Bologna, «da parte di chi ha votato tutte le leggi vergogna di Berlusconi e ora si appresta all’ultimo strame votando la ex Cirielli». Insomma, conclude il ds, «“la Legge è uguale per tutti” non può valere solo per i poveri».
Replica a Fini anche Livia Turco, trovando «davvero singolare che il vicepresidente Fini si congratuli con Cofferati per la sua fermezza sulla legalità, dimenticando che le norme severe sul contrasto dell’immigrazione clandestina le ha introdotte il centrosinistra, anche attraverso una misura dolorosa come i Cpt, mentre la politica di questo governo lascia soli ed esposti i sindaci a governare l’immigrazione». La responsabile Welfare della segreteria della Quercia si riferisce agli immigrati, alla legge Bossi-Fini, e accusa il governo di aver cancellato dalla sua agenda politica le politiche di integrazione degli extracomunitari. L’ex ministro Turco conclude con una provocazione: «Bisognerebbe che Fini facesse come Sarkozy, ministro dell’Interno francese del centrodestra, e passasse finalmente dalle parole ai fatti».
La situazione politica la fotografa il vicepresidente della Camera Alfredo Biondi (Fi), dicendo che dietro «l’unanimismo di facciata» del centrosinistra sono evidenti le crepe, con Prodi che si trova tra Fassino e i noglobal. E la Cdl? «Si sta attrezzando per combattere divisa e colpire unita».
Isabella Bertolini, coordinatrice di Fi in Emilia Romagna, avverte: «Da Cofferati sindaco sprecone non accettiamo lezioni».

Giudizio opposto quello di Pierluigi Bersani, ex ministro ds dell’Industria: «Cofferati non è uno sceriffo; sarebbe un ottimo ministro dell’Interno, ma anche alle Politiche sociali».

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