Emanuele Filiberto principe da balera e re degli ignoranti

Caro Granzotto, purtroppo l’intervista a Emanuele Filiberto, pubblicata su «il Giornale» il 16 febbraio, merita alcune precisazioni. La biografia di Emanuele Filiberto, Duca di Savoia, Testa di Ferro, è stata pubblicata da Rusconi nel 1994 con Maria José ancora in vita e senza alcun intervento da parte mia, per cui la storia dell’omessa dedica al nipotino è assolutamente non veritiera. Mi si rimprovera poi di aver messo in vendita «tutti i ricordi» dei miei genitori. Emanuele Filiberto omette che, col resto della famiglia, ha formalmente ripudiato la successione di mia madre, in quanto gravata da ingenti oneri, per far fronte ai quali ho dovuto organizzare l’alienazione di alcuni oggetti in asta pubblica, impedendo così la messa in fallimento dell’eredità dell’ultima Regina d’Italia. L’unica possidenza di gran valore di mia madre, il Castello di Merlinge con annessi 50 ettari nel cuore del cantone di Ginevra, è andata a Vittorio Emanuele e da questi allegramente svenduta.

Dottor Granzotto, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa questo insolente e sgambettante citrullo che arde di gettarsi nella tenzone politica e continua a sfruttare a puro scopo di lucro il nome che porta. Io sono costretta a subire i lazzi di chi ne segue le esibizioni con gran fastidio Le assicuro.

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