Emergenza rifiuti, altro che pulita in 5 giorni La Napoli di De Magistris coi sacchetti alla gola

Il neosindaco aveva garantito: "Via subito la spazzatura". Invece nella notte, in via Domenico Padula a Pianura, quartiere periferico di Napoli, sono state incendiate per protesta tonnellate di rifiuti. Nei Quartieri Spagnoli a poca distanza da via Toledo i marciapiedi sono sommersi dall’immondizia. E scoppia la protesta

Emergenza rifiuti, altro che pulita in 5 giorni  
La Napoli di De Magistris coi sacchetti alla gola

Napoli La città sarà pulita entro martedì. La campagna elettorale e finita da un pezzo ma Luigi De Magistris continua a fare promesse ai napoletani. Rimessa nel cassetto la bandana color arancio della festa di Piazza Municipio, il Sindaco eletto con il 30% dei voti (infatti, il 50% del corpo elettorale è restato a casa) deve già fare i conti con la città ribelle. Luna di miele già finita? A giudicare dalle rivolte che stanno attraversando Napoli in lungo e in largo, dal centro alla periferia, dai quartieri chic a quelli borghesi, sembrerebbe di sì. Nella citta governata dal dipietrista, si trovano a terra oltre duemila tonnellate di immondizia, praticamente i rifiuti prodotti in un giorno e mezzo da un milione circa di napoletani. E così, gli ingressi di edifici pubblici e residenziali, chiese e scuole sono nuovamente ostruiti dalle montagnole di monnezza. E il caldo avanza.

L’aumento della temperatura ha provocato un improvviso (ma prevedibile) cattivo odore che si e espanso in tutti i quartieri. Ma, anche le proteste sono inscenate senza distinzione nelle strade del centro e della periferia. Sono tornati in strada anche i vigili del fuoco. Ieri una trentina di interventi, per spegnere le fiamme appiccate ai cumuli dalla gente che non ne può più (ma non si rende conto di quanto siano nocivi alla salute i roghi) dei vicoli e delle vie stracolme di sacchetti della spazzatura. E, poi, ci sono i gruppi, in particolar modo composti da donne e ragazzi che scendono in strada, afferrano i cassonetti oppure i sacchi colmi di spazzatura e li lanciano al centro della carreggiata, bloccando il traffico già caotico. Raid che durano pochi minuti: la gente subito dopo rientra nelle case prima dell’arrivo delle volanti della polizia.

Ma, sul sindaco De Magistris, già piovono accuse. Più dell’opposizione di centrodestra che appare silenziosa più che mai, è il fuoco amico ad abbattersi sull’ex pm. Il capogruppo del Pd in Regione, Giuseppe Russo lo attacca senza mezzi termini: «È del tutto evidente che De Magistris ha colto questa rivoluzione civica ed etica. Trasformarla in azione di governo è un’altra cosa. Essere all’altezza dei problemi della città avrebbe richiesto uno scatto, una capacità di coinvolgimento delle risorse più significative che per adesso non vedo. Vedo una giunta che viene definita civica, ma che in realta è molto politica, perimetrata sulla maggioranza consiliare e sulla coalizione del primo turno, con assessori che, salvo poche eccezioni, sono tutti provenienti dalla politica, espressione di Idv e Fds».

Da Palazzo san Giacomo De Magistris continua a governare lanciando accuse alla Lega e al Governo perché non firma il decreto per far portare i rifiuti in altre regioni. Ma, in difesa di Bossi e Calderoli interviene con un editoriale Marco Demarco, direttore del Corriere del Mezzogiorno, sicuramente poco vicino agli uomini di Pontida: «De Magistris adesso dice che in cinque giorni ci penserà lui. Vedremo. Intanto, tutti guardano alla Lega che urla, ma nessuno parla della Puglia di Vendola, che con una scusa o con un’altra, per mesi non ha accolto neanche un chilo dell’immondizia napoletana».

Al sindaco con la bandana replica il leghista Davide Boni, presidente del Consiglio regionale della Lombardia: «Il neo sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha promesso in campagna elettorale di risolvere il problema rifiuti: ora ha la possibilita di mantenere quanto annunciato. Certamente questo non pu avvenire a spese di tutte le altre Regioni. Chi produce rifiuti deve farsene carico, senza confidare nel solito assistenzialismo gratuito».

In campagna elettorale, De Magistris si era impegnato con un’altra promessa: sospendere il pagamento della Tarsu fino a quando Napoli non sarebbe ritornata a essere una città pulita ma ora non ne parla più. E poi, portare la città nell’arco di 6 mesi al 70 per cento della raccolta differenziata.

Il suo vice sindaco, Tommaso Sodano, con delega ad Ambiente, Rifiuti e Igiene e Sanità sostiene di voler estendere la differenziata ad altri 160 mila cittadini (in aggiunta ai 150 mila, misera eredità lasciata da Rosetta Iervolino) entro 3 mesi. Si arriverebbe cosi al 30% circa. E l’altro 40 % da realizzare nei restanti tre mesi. Qualcuno ci crede?

carminespadafora@libero.it

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica