Un numero unico per ogni tipo di emergenza: dall’incendio al furto, dal malore all’incidente. In Lombardia dal prossimo gennaio spariranno sia il 113, sia il 118 per chiamare le ambulanze. E non ci sarà più nemmeno il 115 per i vigili del fuoco. L’unico numero da comporre per i sos sarà il 112.
Dopo un anno di sperimentazione in provincia di Varese e in alcune cittadine vicine, ora il nuovo servizio - previsto dalle direttive europee - si estende a tutto il territorio lombardo con la possibilità di introdurlo entro la fine dell’anno in altre Regioni. Ieri il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha firmato un accordo sul numero unico con il presidente della Lombardia Roberto Formigoni. La Regione metterà a disposizione il personale del call center, il Viminale provvederà alle tre sedi del nuovo numero unico: una a Milano, una a Varese (che servirà l’area pedemontana), e una a Brescia (con competenza anche sulle province lungo il Po).
Di fatto ci sarà un notevole risparmio, a cominciare dalle strutture. «In Lombardia c’è una centrale di polizia, carabinieri e vigili del fuoco in ogni provincia - ha osservato Maroni - Quindi in tutto si contano 33 centrali, senza considerare quelle del 118. Con in nuovo metodo sì si passerà a tre sedi in tutto e le spese di gestione diminuiranno notevolmente».
Immediatamente partirà un gruppo di lavoro per dare operatività all’accordo. Nel primo anno al numero unico di Varese sono arrivate 430mila chiamate e nei prossimi mesi andrà formata una squadra di professionisti in grado di rispondere all’allarme lanciato da un numero molto più elevato di cittadini: si passerà dai 700mila abitanti della provincia di Varese ai dieci milioni di cittadini di tutta la Lombardia. «Il lavoro di filtro del call center laico - ha sottolineato Formigoni - ha scremato il 50 per cento degli interventi». Il risultato è che negli altri casi l’intervento è stato «rapido ed efficace - aggiunge - con un sensibile miglioramento. Si tratta del primo progetto del genere in Italia e si è rivelato già molto efficace nella localizzazione delle chiamate».
Il nuovo numero potrà contare su uno staff scelto tra gli operatori che ad oggi prestano servizio presso i call center di vigili e forze dell’ordine. E saranno anche abbreviati i temi di risposta. Non solo, grazie a un particolare sistema di rilevazione, si potrà capire nel giro di pochi secondi da dove proviene una telefonata. Un dettaglio non da poco se si pensa che tante persone, prese dal panico nelle situazioni di emergenza, non dicono agli operatori dove si trovano o l’indirizzo esatto del luogo dell’incidente. La chiamata sarà comunque rintracciata.
Non solo, il call center unico avrà a disposizione degli interpreti per andare incontro alle persone che non parlano italiano. Verrà presto attivato anche un servizio di sms per chi è sordomuto e sarà formato personale specializzato in questo tipo di intervento.
Nei prossimi mesi proseguirà la sperimentazione a Varese: il ministero dell’Interno ha infatti messo a disposizione nuovi fondi pari a 1,4 milioni di euro.
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