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Le emozioni di Kubica e il ritorno delle Ferrari

Sull’Isola di Nostra Signora a Montreal, in mezzo al fiume San Lorenzo, il polacco e cattolicissimo Robert Kubica ha conosciuto le sensazioni più intense che possa conoscere chi di mestiere fa il pilota di Formula 1. Da un lato ha visto la morte in faccia; dall’altro è salito per la prima (e finora unica) volta in carriera sul gradino più alto del podio. Per questo per lui quello del Canada non è un gran premio come gli altri. È una gran premio «speciale»: la penultima volta che ha corso a Montreal, nel 2007, è finito in ospedale, ricoverato d’urgenza per un incidente gravissimo. L’anno dopo, nel 2008, per far vedere al mondo che quell’incidente non gli aveva lasciato strascichi, ha vinto la corsa. L’unica della sua carriera. Allora correva per la Bmw, oggi per la Renault, con la quale è 8° nella prima sessione di prove libere del Gp del Canada guidate da Sebastian Vettel.

Il pilota della Red Bull ha girato in 1’16”877 precedendo la Ferrari di Fernando Alonso (1’16”963) e la Mercedes di Rosberg (1’17”151) seguiti da Webber (1’17”273) e l’altra Rossa di Massa 1’17”401).

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