Endesa, Enel passa all’attacco contro E.On

Endesa, Enel passa all’attacco contro E.On

da Milano

Enel al contrattacco per contrastare il corteggiamento di E.On al 21% di Endesa detenuto da Acciona: fonti finanziarie sostengono che il gruppo guidato da Fulvio Conti considererebbe possibile una mossa volta a rilevare la quota in Endesa al posto di E.On. L’indiscrezione non è stata confermata dall’Enel, che fino alla fine dell’Opa dei tedeschi non può che stare ferma perché metterebbe in atto un’azione di concerto con Acciona.
Sul tavolo della società spagnola sarebbero però due le proposte italiane, entrambe volte al dopo-Opa di E.On, che si conclude il 29 marzo. La prima è quella riferita sopra: Enel rileverebbe la quota di Acciona se questa fosse interessata a fare cassa immediatamente con una plusvalenza interessante. La seconda è invece più articolata e più vicina anche agli interessi del governo di Madrid, è forse anche quella che ha maggiori possibilità di essere concretizzata: Enel e Acciona potrebbero lanciare a loro volta (e nel giro di pochi mesi) un’Opa su Endesa, dopo che (e «se») sarà fallita quella di E.On. La mossa avrebbe una serie di effetti positivi: innanzi tutto quello di sgombrare il campo da tutte le grane che verrebbero da un «concerto» non dichiarato tra Enel e Acciona che potrebbe spingere la Consob spagnola a imporre un’Opa obbligatoria. In secondo luogo permetterebbe ai nuovi azionisti di maggioranza di rafforzarsi nel capitale a un prezzo che presumibilmente è destinato a scendere se l’Opa E.On andrà a vuoto. Nulla vieterebbe poi di reimmettere le azioni sul mercato a tempo debito, tenendo presente che il titolo di un’Endesa inserita in un contesto societario più importante dovrebbe guadagnare valore.
E a proposito di azioni di concerto, va ricordato che tutti i protagonisti della vicenda Endesa hanno sempre negato accordi o anche solo contatti, compresa la stessa E.On, che secondo i giornali tedeschi avrebbe offerto ad Acciona di acquistare la sua quota in Endesa cedendole in seconda battuta tutta l’attività nell’energia rinnovabile (e questo in piena Opa), ma che ha sempre negato ogni contatto.
Ma torniamo all’ipotesi Enel-Acciona: se i due gruppi decideranno di restare insieme in Endesa si potrebbe concretizzare una situazione simile a quella che c’è già oggi in Edison, con una forte presenza estera (la francese Edf) bilanciata dalla cordata italiana guidata da Aem Milano. E anche la governance sarebbe equilibrata tra i due maggiori azionisti, dando così una risposta positiva alle richieste degli spagnoli.
Insomma, Acciona (che si era presentata come campione degli interessi spagnoli) si troverebbe a un bivio: far subito cassa, a un prezzo buono ma non elevatissimo, oppure giocare la partita su tempi più lunghi, che potrebbero però dare risultati più interessanti.

E la scelta di Acciona rischia di essere importante anche su un altro piano: sia l’ad Enel, Fulvio Conti, sia Wulf Bernotat, numero uno E.On, stanno giocando una partita in cui si sono esposti personalmente. Una vittoria ne farà protagonisti indiscussi sulla scena europea, una sconfitta rischia di avere ripercussioni pesanti.

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