Paolo Giovanelli
da Roma
Gas ed espansione allestero, oppure tutti e due combinati insieme: è la linea dellEnel illustrata ieri dallamministratore delegato Fulvio Conti in occasione della presentazione del bilancio semestrale che si è chiuso con ricavi in crescita del 18% a oltre 19 miliardi di euro, margine operativo lordo a 4,36 miliardi (più 3,8%) e utile netto che sfiora i due miliardi (più 3,3%).
LEnel, in pochissimi anni, è diventato da monopolista concentrato in Italia a gruppo che sta puntando i suoi sforzi nellespansione oltre frontiera: e la lista delle nazioni in cui ha «piantato la bandierina» si sta allungando. Dalla Spagna, alla Slovacchia, alla Romania, alla Russia e alla Bulgaria. Ora, innanzitutto, Conti vuol crescere nel nord-ovest europeo: Francia, Benelux, Germania, «in cui siamo scarsamente presenti - ha detto - e dove potremmo crescere con acquisizioni di asset», con un esplicito riferimento alla vicenda Suez-Electrabel e alla possibilità che lUe imponga la vendita di impianti nel caso di una fusione Suez-Gdf.
Ma lobiettivo forse più a portata di mano sembrano essere la Russia e la Turchia. LEnel punta infatti ad acquistare almeno due delle tre Genco messe in vendita da Mosca nellambito della privatizzazione del suo mercato elettrico. Conti ha poi spiegato che assieme alla russa Esn (con il 50%) e allEni (con il 30%), lEnel (con il 20% circa) è anche in gara per acquisire il gas di Arcticgaz, la controllata di Yukos in bancarotta: il gas potrà alimentare le centrali eventualmente acquisite in Russia. «Noi certamente abbiamo interesse per uneventuale disponibilità di gas perché siamo interessati alla generazione elettrica e, quindi, quella disponibilità ci sembra economica», ha detto Conti. Nel giacimento ci sono riserve accertate per 200 miliardi di metri cubi, cifra che raddoppia con quelle stimate probabili. La base dasta è di 1,1 miliardi di dollari. Assieme a Esn potrebbe entrare anche Gazprom: le due società si dividerebbero la quota del 50 per cento. E in Russia, tra Genco (ognuna da sola «vale» 8.500 megawatt, più della più grossa Genco italiana venduta) e gas, Conti ha detto di poter mettere sul piatto una cifra tra 2 e 4 miliardi di euro.
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