Enel-Suez: scende in campo anche Edf

Oggi la Commissione Ue potrebbe prendere provvedimenti contro la legge anti-Opa varata da Parigi per fermare gli italiani

Paolo Giovanelli

da Milano

I bookmaker non credono che la Commissione europea bloccherà la fusione Suez-Gaz de France: a Londra l’intervento di Bruxelles ieri veniva quotato 6 a uno, mentre il non-intervento spuntava un modesto 1,10 a uno. Oggi potremo forse vedere se avevano ragione: questa mattina la Commissione esaminerà numerosi casi di infrazione alle norme sui mercati e sul tavolo ci potrebbe essere anche la legge anti-Opa francese. Non ci potrà essere il progetto di fusione Suez-Gdf, che non è stato ancora comunicato, né è stato varato, ma la Commissione dovrebbe pronunciarsi sul comportamento di Parigi nella vicenda Enel-Suez.
Ieri infatti doveva arrivare la risposta francese alle richieste di chiarimento del commissario al Mercato interno, Charlie McCreevy, sulle vicende che hanno portato alla levata di scudi del governo francese contro l’Enel: «Abbiamo ricevuto le informazioni di cui avevamo bisogno e ci sono contatti in corso. Credo che una decisione sulla Francia possa essere presa martedì» ha detto un portavoce Ue. E indirettamente, proprio da questa scelta potrebbe arrivare il blocco alla fusione Suez-Gdf. Il portavoce, non si è sbilanciato nel dire che tipo di decisione verrà presa ma ha precisato che «il fatto che stiamo per prendere una decisione significa che comunque non siamo soddisfatti di come la Francia sta procedendo sulla questione».
E se Bruxelles si schierasse contro le barricate francesi anti-Enel, il lancio dell’Opa da parte del gruppo italiano potrebbe farsi più vicino: l’ad Fulvio Conti non ha mai fatto mistero di essere pronto a lanciare l’Opa, ma a condizione di avere la garanzia che vengano rispettate le regole di mercato.
Intanto sembra emergere con più chiarezza la strategia francese anti-Enel. Ieri l’ad di Edf, Pierre Gadonneix, ha detto che il gruppo è interessato a rilevare le attività belghe che potrebbero essere cedute dopo la fusione Suez-Gdf. Gadonneix ha però ammesso che «certamente ci sarà anche Enel interessata». Insomma, da un lato Parigi cerca di bloccare l’Enel in Francia attraverso la fusione Suez-Gdf, dall’altro la vuol buttar fuori anche dal Belgio attraverso Edf, che è a controllo pubblico. Ed Edf sta trattando con Enel che dovrebbe diventare socio nella costruzione delle centrali nucleari di nuova generazione. D’altro canto, Edf è alleata con Aem nel capitale Edison, ma non ha esitato a tagliare la strada alla società milanese impedendole di salire nel capitale della svizzera Atel (salendo invece essa stessa). Tra l’altro, prendendo questa posizione, Gadonneix ha dato maliziosamente per scontato che la fusione Suez-Gdf vada a buon fine.


E se davvero l’Opa Enel su Suez non venisse lanciata o se fallisse? Il settimanale Milano Finanza sosteneva sabato che a questo punto potrebbe diventare possibile un’alleanza tra Enel e la tedesca Rwe, mettendo assieme la quinta e la terza società europea del settore. Un’ipotesi che non è stata smentita, ma che non ha neppure trovato conferme.

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