da Roma
La prima relazione annuale di Antonio Catricalà, da febbraio a capo del Garante della concorrenza e del mercato, ha avuto come perno lesigenza di tutelare i consumatori, nonostante il caro-euro e limpennata di prezzi e tariffe. Ma al di là dei problemi più facilmente percepibili, sono il sistema economico e il mondo politico a dover riconquistare la fiducia della gente e, di conseguenza, degli investitori italiani e stranieri.
Il messaggio di Catricalà è chiaro: lopinione pubblica deve capire che un mercato competitivo è strumento di benessere sociale. Da qui linvito non tanto sottinteso a Bankitalia a una maggiore collaborazione affinché il settore del credito, essendo sotto gli occhi di tutti, si apra di più alla concorrenza. Rispetto alla clientela, il sistema bancario devessere infatti più trasparente, riducendo per esempio i costi dei conti correnti. «I servizi bancari e finanziari - ha detto Catricalà - nonché quelli assicurativi, sono entrambi poco permeabili alle spinte competitive tanto nazionali quanto internazionali».
Questo aspetto con lesigenza di rendere veramente tangibili al pubblico gli effetti della liberalizzazione dei settori energia elettrica e gas naturale, rappresenta le aree di intervento sulle quali, ha ribadito il presidente, «appare centrale il ruolo svolto e che svolgerà lAuthority».
Catricalà, davanti al capo dello Stato, alle massime autorità e agli esponenti del mondo imprenditoriale e bancario del Paese, non ha nascosto le preoccupazioni per i sintomi di crisi che provengono dai referendum sulla Costituzione europea. «La cultura della concorrenza - ha osservato - è un frutto dellintegrazione comunitaria e resta un valore anche dopo gli eventi di questi giorni». La relazione ha trattato anche il tema del conflitto dinteressi: «Una legge meritoria - ha precisato Catricalà - ma, come tutte le cose del mondo migliorabile, ed è nostro dovere segnalarne i punti di debolezza che si sono già manifestati».
Anche la lotta alla pubblicità ingannevole rappresenta un punto fermo nel piano di lavoro del nuovo presidente dellAuthority: «Maghi che promettono lavoro, fortuna e successo; agenzie matrimoniali che si celano dietro annunci di cuori solitari; scuole che promettono titoli di studio validi anche in Europa; mutui falsamente descritti come a costo zero: tutti questi casi gravi - ha stigmatizzato Catricalà - ci inducono a ritenere che la distinzione tra dolus malus e dolus bonus, questultimo un tempo considerato lecito e giustificabile, sia venuta definitivamente a cadere».
«Condividiamo questa analisi - ha commentato in una nota lAdiconsum -: è vero, si è chiusa unepoca e se ne apre una nuova in cui lintervento e la funzione dellAutorità di mercato dovrà assumere un ruolo sempre più europeo».
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