Eni, scattano gli utili nel terzo trimestre Il titolo vola in Borsa

Utili in aumento, accordi internazionali con Libia e Kazakhstan in arrivo, previsioni molto positive per i risultati 2010, ottima performance in Borsa, con il titolo che segna un incremento del 2,8%: il gruppo Eni ha reso noti ieri i conti del terzo trimestre, chiuso con profitti ampiamente superiori alle attese degli analisti. L’amministratore delegato Paolo Scaroni sottolinea che si tratta di «risultati eccellenti» e dichiara di prevedere un 2010 in «significativo miglioramento»: il titolo guadagna il 2,8% a 16,15 euro. Nel terzo trimestre il gruppo petrolifero ha registrato un utile pari a 1,72 miliardi (+39%), mentre nei nove mesi la crescita è stata del 45,1% a 5,77 miliardi. L’utile netto rettificato nel trimestre è stato pari a 1,70 miliardi (+47,5%) e quello operativo ha raggiunto i 4,11 miliardi (+31,7%). Numeri che poggiano soprattutto sulla «solida» performance del settore «exploration & production» (+34,9% nel trimestre), che ha beneficiato della ripresa del prezzo del petrolio e dell’apprezzamento del dollaro. Inoltre i settori downstream, raffinazione e petrolchimica tornano a generare utile «grazie a più favorevoli condizioni di mercato». La nota dolente arriva invece dal mercato del gas, le cui vendite hanno registrato un crollo del 17,4% nel trimestre e del 9,3% nei nove mesi. L’Eni ha scontato un «contesto di intensa pressione competitiva sia nel mercato domestico sia nei mercati europei». Ma la contrazione più rilevante si è registrata in Italia: meno 26% nel trimestre.
«Nel trimestre - ha infatti commentato Scaroni - il gruppo Eni ha conseguito risultati eccellenti in un contesto del mercato del gas ancora difficile. Abbiamo fatto passi avanti sostanziali nello sviluppo del campo giant di Zubair in Iraq, abbiamo realizzato importanti scoperte in Angola, Venezuela e Mare del Nord e siamo entrati in Togo e nella Repubblica Democratica del Congo, nuovi Paesi a elevato potenziale. Continuiamo a investire per la crescita in particolare nel settore E&P. Per il 2010 mi aspetto un significativo miglioramento degli utili». E in questi ultimi mesi dell’anno dovrebbero sciogliersi anche alcuni nodi importanti. L’accordo con la Libia sul prezzo delle forniture è praticamente fatto: l’ambasciatore di Tripoli in Italia ha annunciato mercoledì il via libera da parte del consiglio dei ministri libico e ieri nella conference call il management ha confermato che le rinegoziazioni sono allo stadio finale e che un accordo dovrebbe essere raggiunto «nei prossimi giorni».
In discesa appare anche il negoziato con il governo kazako sul Karachaganak, con un’intesa entro il 2010 possibile sui punti principali: i problemi fiscali, quelli relativi al recupero dei costi e l’acquisizione di una quota del giacimento da parte di Astana. La prevista cessione delle quote nei gasdotti Tag, Tep e Transitgas, infine, dovrebbe avvenire entro la prima metà del 2011.

Lo sguardo è, storicamente, rivolto a tutto il mondo, ma l’Eni non dimentica l’Italia: circa 3 miliardi del «capex» 2010 (capital expenditure: in sostanza, gli investimenti), che ammonterà a 15 miliardi di euro, verranno spesi nel nostro Paese.

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