Gianandrea Zagato
Preannuncia di «sporgere denuncia e querela per diffamazione» se Filippo Penati «prosegue con dichiarazioni a mezzo stampa quantomeno inesatte». Diffida firmata da Gabriele Albertini e resa pubblica dal destinatario, che allaula di Palazzo Isimbardi fa sapere di «essere pronto a chiedere le dimissioni del cda di Sea» se i consiglieri «non smentiranno di aver firmato lettere di dimissioni in bianco al sindaco di Milano».
Smentita, avverte il presidente della Provincia, richiesta direttamente al presidente di Sea, Giuseppe Bencini, con una telefonata mattutina che Penati rende di dominio pubblico. Scelta che, quindi, costringe Bencini, «pur non essendo mia abitudine riferire conversazioni private», a precisare il contenuto della telefonata stessa: «Penati voleva sapere in anticipo le mie posizioni sullordine del giorno dellassemblea di domani. La mia risposta? Semplicemente quella di rimandare la discussione ai tempi e ai luoghi stabiliti». E mentre Penati nellatto di diffida di Albertini legge anche «lammissione dellesistenza di una trattativa con Gavio per vendere il 18 per cento delle azioni di Serravalle del Comune», Forza Italia reclama la necessità «di un confronto pubblico sul futuro della Sea, che Penati elude monopolizzando laula con un intervento di dietrologie sulloperato di altre Istituzioni pubbliche». Come dire: «Noi non ci stiamo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.