Milano - Studentessa e anche mamma. Tutto a distanza di pochi anni. Enrica Del Vigo ci racconta il suo liceo, quello di suo figlio e la scuola che sogna per il futuro. Approfondimenti umanistici ma anche applicazioni pratiche e scientifiche, "per non rimanere slacciati dal mondo del lavoro".
Enrica, che ricordo ha delle sua scuola?
Non mi è rimasta un'impressione molto favorevole. Ho frequentato il liceo classico nella seconda metà degli anni settanta, c'era troppa politica e l'ambiente non era particolarmente sereno. Dal punto di vista didattico ricordo una notevole discontinuità, i professori cambiavano molto spesso e in alcuni casi non riuscivano a riallacciare il discorso lasciato in sospeso dai loro colleghi. Ma del liceo ho anche un altro ricordo, più recente. Mio figlio ha frequentato, vent'anni dopo, il mio stesso liceo classico e ho potuto toccare con mano come siano peggiorati i programmi e i docenti dopo il Sessantotto.
Come si immagina la scuola del futuro?
Mi piacerebbe un liceo completo, dove agli studi umanistici possano affiancarsi anche applicazioni pratiche e scientifiche.
Enrica: "La scuola del futuro? Più attenzione per gli alunni"
La scuola che vorrebbe una mamma: "Più informatica e un occhio di riguardo per gli alunni, è importante sviluppare le loro attitudini. Il mio liceo? Era troppo politicizzato"
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