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Twitter, novità in arrivo: ecco cosa cambia nei post

Inversione di rotta: Twitter abbandona definitivamente la concisione. Con Articles si potranno pubblicare contenuti lunghi. La mossa per invertire la crisi profonda della piattaforma

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Elon Musk, patron di Twitter, ha annunciato che sarà possibile pubblicare articoli “molto lunghi e complessi, con media diversi, si potrà pubblicare anche un libro”. La funzione, il cui nome provvisorio è Articles, è stata anticipata da TechCrunch che sottolinea sia stata annunciata dallo stesso Musk in un o scambio di tweet con un utente.

Una rivoluzione che va letta nel limite dei 280 caratteri permessi dalla piattaforma di microblogging, che diventano 10mila per gli utenti che hanno sottoscritto l’abbonamento a Twitter Blue.

Twitter cambia pelle

Nata per essere una piattaforma di microblogging, sta progressivamente diventando tutt’altro. Abbandonato il limite dei 140 caratteri già nel 2017, con l’introduzione di Twitter Notes avvenuta nel 2022 sono stati testati i contenuti superiori ai 280 caratteri, cercando di toglierla dai confini dei testi concisi a tutti i costi.

Cambiare pelle equivale a sopravvivere considerando che, da quando Musk ha rilevato Twitter a ottobre del 2022, gli introiti pubblicitari sono calati del 50% e la base utenti, uno dei punti storicamente deboli della piattaforma, non ha avuto l’impennata che il patron di Tesla si aspettava nel momento in cui ha firmato un assegno da 44 miliardi per entrare in possesso di Twitter.

Twitter Articles

Non si sa quando e se la funzione verrà rilasciata – Elon Musk non è nuovo a boutade – ma, per come è stata descritta, i tweet lunghi verranno separati dalla timeline e pubblicati in un’apposita area della piattaforma. Ai contenuti sarà possibile allegare foto, video e altri tweet.

La direzione è quella della necessità di rivaleggiare con Threads di Meta, piattaforma non ancora disponibile per gli utenti europei ma il cui profilo utente è collegato a quello di Instagram nel tentativo di invogliare gli utenti a farne uso anche per ostacolare Twitter in un momento di difficoltà.

C’è anche da evidenziare che lo scorso 14 luglio, Elon Musk ha dichiarato l’intenzione di pagare i creator – coloro che creano contenuti su Twitter – in base all’audience che questi riscuotono anticipando che, in alcuni specifici casi, questi potrebbero guadagnare fino a 40mila dollari, l’equivalente di 35.600 euro circa.

A corredo ci sono anche note stridenti, una di queste è il limite di tweet che gli utenti non paganti possono vedere ogni giorno e l’impossibilità di leggere i tweet senza essere registrati alla piattaforma. Il motivo è riconducibile al web scraping, ossia alle tecniche per prelevare in modo automatizzato i contenuti da un qualsiasi sito web.

Nel tentativo di proteggere i contenuti pubblicati su Twitter, Musk ha deciso di murare la piattaforma dal di dentro e questo può non fare bene all’umore degli utenti, perché limita la visibilità di ciò che producono.

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