«Gli enti locali credono nell’auto elettrica»

MilanoJacques Bousquet, direttore generale di Renault Italia, ha presenziato al Roadshow francese, nel centro di Milano, della gamma elettrica.
L’occasione ci ha permesso di fare il punto con il manager sulla situazione e le prospettive del mercato dell’auto elettrica in Italia e delle strategie, al riguardo, della casa d’Oltralpe.
Sergio Marchionne ha palesato le sue perplessità sull’auto elettrica, almeno nel prossimo futuro. L’affermazione dell’amministratore delegato della Fiat potrebbe condizionare il mercato italiano?
«Ha detto questo, ma poi ha anche annunciato che stanno lavorando alla 500 elettrica per il mercato Usa. Se non credesse in questa tecnologia non ci investirebbe».
Come vede l’Italia di fronte agli altri Paesi quando si parla di ecosostenibilità?
«L’Italia, se paragonata alla Spagna o alla Francia, è indietro per ciò che riguarda piani di sviluppo di sostenibilità urbana, bonus e agevolazioni fiscali, ma è anche vero che questo Paese ha qualcosa che gli altri non hanno: la delega agli enti locali - Regioni, Provincie, Comuni - su materie come i trasporti locali. Progetti come e-Moving o quello romano di Enel nascono proprio per iniziativa del Comune, non dello Stato. La necessità di una mobilità sostenibile è tale che prendono iniziative autonomamente. Questo non esiste in Spagna e Francia, dove gli enti locali necessitano di un’autorizzazione governativa».
Esistono proposte di legge a supporto dell’elettrico?
«Premetto che non credo che ci sia una tecnologia vincente, ma che invece si debba investire in un mix di tecnologie per la mobilità sostenibile: dal Gpl all’ibrido, dall’idrogeno all’elettrico. Attualmente sono sul piatto due proposte di legge, la “Ghiglia” e la “Lulli”. Noi preferiremmo la prima perché propone agevolazioni fiscali e sostegno finanziario solo per l’elettrico, mentre la seconda è per incentivare più tecnologie e quindi si corre il rischio di diluire le risorse».
Renault ha annunciato l’arrivo in Italia del primo mezzo elettrico (Kangoo Express Ze) per il 2011 e della prima berlina a tre volumi prodotta in serie (Fluence Ze) nel 2012. Ma è veramente tutto pronto per accoglierle?
«Credo di sì, mancano ancora alcune cose da definire, come lo standard europeo per la prese di ricarica veloce da 400 volt, che deve essere la stessa in tutti i Paesi. Ma per la ricarica in 6-8 ore basta la presa del garage. Non avremmo iniziato dall’Italia e non avremmo investito 4 miliardi in questa tecnologia se non avessimo creduto nella sua efficacia e nei tempi. Le tecnologie ci sono ormai da tempo e anche l’ultimo scoglio, quello delle batterie è stato superato».
Di recente Renault ha cambiato i vertici del proprio Centro stile. Questa mossa si rifletterà sulla linea delle nuove vetture elettriche?
«Per far decollare l’auto, anche quella elettrica, l’estetica è fondamentale. L’elettrica deve piacere, come una vettura “normale”. Per esempio la Zoe, concepita solo per l’elettrico, è stata disegnata abbandonando le forme classiche alla francese. Infatti, proprio per la sua modernità e accoglienza, ha avuto una grande accoglienza al Salone di Parigi».
Il 2011 e i lanci «elettrici» pianificati.


«La rete commerciale è pronta ma continueremo con la formazione e la preparazione specifica per la gestione del segmento elettrico, in più continueremo a lavorare con enti e scuole, per sensibilizzare i giovani all’uso dell’elettrico e delle tecnologie sostenibili».

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