Epifania diversa con i Punkreas al Live Club

I cinque ex ragazzi di Parabiago, nati come band nel 1989 portano in giro per l’Italia il nuovo album «Quello che sei»

Matteo Failla

Vivere di musica punk in Italia potrebbe sembrare un po’ come vendere gelati oltre il circolo polare artico, oppure ombrelli all’equatore. Ma non è così, c’è un gruppo tutto italiano che è riuscito con gli anni ad invertire la rotta, trasformandosi da gruppetto che suona musica punk nei centri sociali e nei locali alternativi a vera e propria formazione musicale che vive della propria passione.
Non sono certo molti i casi, ma quello dei Punkreas è un esempio che rientra nelle eccezioni che confermano la regola. La formazione punk-ska dei Punkreas, che è ora tra le più affermate ed apprezzate in Italia, si esibirà oggi al Live Club di Trezzo, nell’ambito del tour che li sta portando in giro per l’Italia per promuovere il nuovo album Quello che sei.
Ma loro, in realtà, chi sono? In questi casi si dice sempre che le loro prime esperienze risalgono alle strimpellate in una cantina vicino casa, e così si potrebbe dire anche di loro, nati nel 1989 a Parabiago, e figli di una lunga gavetta.
Quindici ininterrotti anni di presenzialismo su tutti i palchi possibili e immaginabili, con una formazione che è rimasta identità nel corso degli anni, a parte il recente cambio del batterista (Mastino): Cippa alla voce, Flaco alla chitarra, Paletta al basso, Noyse alla chitarra e Gagno alla batteria, che da Falso, penultimo album, ha sostituito Mastino.
Lo scorso anno, dopo una pausa, sono tornati a calcare le scene con il nuovo album, e il loro ritorno ha rinvigorito gli animi dei sostenitori preoccupati dalla prolungata assenza. E così non solo il nuovo prodotto Quello che sei è stato giudicato dalla critica un buon lavoro, ma porta con sé polemiche che risalgono addirittura ad un periodo antecedente l’uscita ufficiale dell’ultimo album, registrato e mixato al Transeuropa di Torino dal solito Carlo Rossi.
Quello che sei contiene infatti undici nuove canzoni - e le prime quindicimila copie avranno in omaggio un dvd in cui i Punkreas illustreranno un’ipotesi sull’origine della legislazione punitiva nei confronti dei consumatori di canapa, ma le canzoni presenti avrebbero dovuto essere dodici.
Ed ecco il motivo delle polemiche: la dodicesima canzone era una cover di What a wonderful world, portata al successo, tra gli altri, da Louis Armstrong; ma la riscrittura ironica del testo originario non è piaciuta alla casa editrice americana che detiene i diritti del brano. Risultato: traccia cancellata ed album ridotto di qualche minuto. C’è da scommettere che la diatriba proseguirà.
E mentre l’ultimo album sta andando abbastanza bene ma non ha ancora raggiunto i livelli del precedente, è invece incredibile notare come la discografia passata dei Punkreas rimanga un pezzo della storia del punk italiano, un cimelio quasi immortale. Tutti gli album del gruppo di Parabiago, infatti, non hanno mai venduto molto appena usciti, quanto piuttosto hanno sempre dato i frutti migliori nel lungo periodo. Basti come esempio il disco Paranoia e potere, che ha raggiunto le 50mila vendute ma nel corso di dieci anni.


Certo la loro estenuante vivacità, che li porta ad avere tour serratissimi con tante date, li aiuta a farsi conoscere sempre di più e ad aumentare le vendite, ma la ragione potrebbe anche stare in un sempre maggiore interesse del pubblico per questo tipo di musica, che dopo un declino negli anni novanta sta ora conoscendo nuova vita.

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