MilanoLa mutazione genetico-politica che ha sconvolto la pattuglia finiana si manifesta con numerosi sintomi. Dalla deriva giustizialista dipietresca alla Granata fino alla sindrome vetero femminista che ieri ha travolto Angela Napoli. Cè, però, unaltra manifestazione del morbo che ha colto i fedelissimi di Gianfry e che caratterizza in primis il numero uno di Montecitorio: lavversione nei confronti del giornalismo non allineato e non schierato.
A farne le spese non è stato solo il Giornale, ma anche il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, accusato di non pendere dalle labbra delloracolo di via di Valcannuta e di aver rilevato la necessità di far chiarezza nel centrodestra. Lantiminzolinismo e lantifeltrismo a comando, tuttavia, provocano qualche effetto collaterale, dal sapore vagamente schizofrenico. Basti confrontare le seguenti dichiarazioni del «brigadiere» Italo Bocchino. La prima è del 12 giugno 2009, a tre giorni dallinsediamento dellex inviato della Stampa. «L aggressione al direttore del Tg1 è inopportuna e volgare e non tiene conto della sua storia professionale. Dietro questi attacchi si cela in realtà il tentativo di continuare a condizionare da sinistra linformazione pubblica».
Queste dichiarazioni sono difficilmente confrontabili con quelle post-Mirabello. «Il problema di Minzolini al Tg1 è oramai non rinviabile. È impossibile far finta di niente rispetto a quello che sta accadendo: il Tg1 è un telegiornale che non tiene conto del pluralismo, soprattutto allinterno del centrodestra e questo è un fatto che ci preoccupa», ha commentato con preoccupazione il deputato napoletano.
Ma qual è la vera identità del capogruppo di Fli? Difficile stabilirlo. Il Bocchino-1 o «dottor Jeckyll» nel novembre scorso difendeva il direttore del telegiornale dalle proteste del centrosinistra contro il suo editoriale favorevole alla reintroduzione dellimmunità parlamentare. «Leditoriale di Minzolini non deve spaventare nessuno perché oltre ad essere coraggioso è politicamente, storicamente e giuridicamente perfetto», osservava con sussiego aggiungendo che «parlare di reintroduzione dellimmunità parlamentare è certamente impopolare, ma è rispettoso della volontà dei costituenti e risolverebbe gran parte degli scontri tra politica e magistratura».
Il Bocchino-2 o «Mister Hyde» oggi sottoscriverebbe le affermazioni del collega e ministro delle Politiche Ue, Andrea Ronchi, secondo cui «la faziosità di Augusto Minzolini al Tg1 non è più tollerabile».
Senza contare che le richieste di rimozioni dei direttori di quotidiani, a partire da Vittorio Feltri, più o meno velatamente avallate da «Mister Hyde» in passato stridono con quellinterrogativo retorico rivolto alla pasionaria Rosy Bindi dal «dottor Jeckyll».
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