Era ora Il Pdl genovese dà voce alla base

«Dove eravamo rimasti». Da Enzo Tortora a Roberto Cassinelli, una frase che ha fatto epoca e che sarà presa a prestito dal coordinatore vicario del Popolo della Libertà a Genova per fare ripartire il partito nel capoluogo ligure. C’è una data, soprattutto c’è un’idea su quello che si vuole fare del futuro di un partito che in città sembra essere sparito, sommerso sotto i colpi delle divisioni finiane, rovinato dalle lotte intestine sul «Musso sì, Musso no» e le varie discussioni su future candidature.
Dalla palude in cui si è immerso il Pdl deve venire fuori, così l’onorevole Cassinelli, raccolta l’eredità lasciatagli dallo scissionista Gianfranco Gadolla, ha preso in mano la patata bollente e facendo quadrato con i vicecoordinatori Donatella Mascia, Domenico Caso e Matteo Campora, ha buttato giù un calendario che detti i tempi al partito, lo rinvigorisca e lo trasformi: si vuole tornare a quella fase entusiasmante che coinvolse migliaia di genovesi tra il 2007 e il 2009.
Il primo appuntamento è fissato per domenica quando da Genova saliranno a Milano tre pullman accompagnati da una marea di automobili per partecipare alla chiusura della festa nazionale del Pdl al Castello Sforzesco dove parlerà Silvio Berlusconi.

Ma le centinaia di genovesi saranno ben supportati dai pullman elle riviere e delle altre realtà regionali: «Abbiamo già raggiunto più di mille adesioni da parte dei nostri sostenitori - spiega Michele Scandroglio, deputato e coordinatore regionale -. Tutti insieme vogliamo dimostrare il nostro immutato appoggio al Presidente assicurando una calorosa partecipazione della nostra Regione». (...)

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