Era sparita: vegliava il neonato morto

Si allontana da casa per partorire nei campi: è in gravi condizioni e in stato confusionale

da Siena

Ha vissuto per tre giorni in mezzo ai rovi, in una scarpata alla periferia di Siena, dove ha partorito naturalmente il figlio che poi ha tenuto nascosto dentro una borsa di tela nera. Da mercoledì scorso all’ora di pranzo, momento in cui si è allontanata da casa, fino a questa mattina, non ha né mangiato né bevuto, ma è rimasta da sola a vegliare quel feto privo di vita fino a che la sua presenza non è stata notata da alcune persone che hanno dato l’allarme al 112.
Quando i carabinieri sono arrivati in località Madonnina Rossa, lungo il doppio binario della linea Siena-Chiusi e Grosseto-Buonconvento, hanno trovato T.P., casalinga di 33 anni, originaria di San Gregorio Magno (Salerno), ma da anni residente nel Chianti senese assieme al marito operaio, in evidente stato confusionale e in condizioni di salute molto precarie. Accanto a lei, in un giaciglio scavato con le mani in mezzo alla vegetazione, la borsa nera con dentro il corpicino morto del bambino che sarebbe, a quanto è stato possibile appurare fino a questo momento, nato per parto naturale dopo circa nove mesi di gravidanza.
La donna è stata subito portata al policlinico Le Scotte di Siena, dove tuttora si trova in gravi condizioni di salute tanto che viene tenuta dai medici in coma farmacologico.

A suo carico non è stato preso alcun provvedimento, ma il sostituto procuratore della Repubblica, Nicola Marini, che coordina le indagini svolte dai carabinieri, ha disposto l’autopsia sul feto che si terrà la prossima settimana. Solo allora si saprà se il piccolo è stato dato alla luce vivo o morto. Il marito non ha saputo dare una spiegazione: «Aspettavamo questo figlio, non c’erano problemi».

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