Erdogan contro Cipro: fermate la ricerca del gas

La "guerra del gas" tra Turchia, Cipro e Israele rischia di diventare un conflitto vero se non verrà fermato in tempo. Aerei e navi da guerra al largo dell'isola contro le trivellazioni

Erdogan contro Cipro: fermate la ricerca del gas

La «guerra del gas» tra Turchia, Cipro e Israele rischia di diventare un conflitto vero se non verrà fermato in tempo. Recep Tayyip Erdogan, il premier turco ormai sempre più lanciato nella sua politica di protagonismo che mira a restituire al suo Paese un ruolo guida in Medio Oriente, ha definito ieri «una provocazione contraria al diritto internazionale» l’annuncio cipriota dell’avvio di trivellazioni per la ricerca di idrocarburi presso le coste orientali dell’isola, chiedendo che vengano «bloccate immediatamente».
Ankara sostiene che Nicosia non ha il diritto di sfruttare le risorse dell’isola fino a quando non sarà avvenuta una riunificazione con la «Repubblica turca di Cipro Nord», lo Stato riconosciuto solo dalla Turchia che coincide con la parte settentrionale di Cipro che l’esercito turco occupa dal 1974. Erdogan ha anche annunciato l’avvio entro pochi giorni di proprie esplorazioni petrolifere in un’area concordata con Cipro Nord, che saranno scortate da unità da guerra turche fintanto che i greco-ciprioti non avranno sospeso le loro attività. Erdogan ha dichiarato che la Zona economica esclusiva della Turchia nel Mediterraneo orientale sarà monitorata «con aerei, fregate e torpediniere».
Questo passo avanti verso una crisi militare nella regione coinvolge anche Israele - sempre più chiaramente oggetto delle poco amichevoli “attenzioni” dell’ambizioso Erdogan - che con Nicosia ha firmato un accordo che delimita le zone economiche esclusive dei due Paesi nel Mediterraneo allo scopo di cercare insieme giacimenti sottomarini di gas e petrolio. Alle ricerche nel Blocco 12 del grande giacimento sottomarino Leviathan scoperto tra Israele e Cipro collabora, tanto per complicare la situazione, una società americana, la Noble Energy.


Già lo scorso 9 settembre Erdogan aveva messo in guardia Israele e Cipro dal collaborare, facendo una prima allusione al «diritto della Turchia di controllare le sue acque territoriali nell’Est del Mediterraneo» e avvertendo di aver «preso misure per impedire a Israele di sfruttare unilateralmente le risorse naturali della regione».

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