Tony Damascelli
Meglio Faria o David? Chi tra Nancy e Wayne? Decide Ulrika o Lillibeth? Chiarisco subito gli eventuali equivoci, non sono causati dal freddo e dalla neve. Il personaggio e interprete si chiama Sven Goran Eriksson e da questi interrogativi sembra afflitto, almeno stando alle cronache dellisola, anche quella, ormai, «dei famosi e delle famose». Se Beckham e Rooney, insomma David e Wayne, gli consentono di passare notti tranquille, non sempre ahilui, le altre invece disturbano la quiete e gli alimenti dello svedese. Miss Alam, di nome Faria, miss Johnsson, di nome Ulrika e Lillibeth che sarebbe poi Elisabetta regina dInghilterra, sono donne importanti per lesistenza e la carriera del rettore di Torsby. Non si sa bene perchè qualcuno abbia mai avuto la pensata di etichettare Eriksson con il titolo della reggenza. Il viso del docente ci può anche stare, gli occhialini con montatura leggera, i modi gentili, il tono di voce basso, anche se a essere sinceri Sven Goran sa di scoiattolo di certi cartoni animati o di manager dellIkea al reparto cucine, più che di direttore di una facoltà universitaria. Ma tutto il mondo è country e lInghilterra ne ha approfittato subito.
Anche Eriksson, il figlio di Enrico dunque, ha capito il giro del fumo e si è divertito finchè non lo hanno smascherato. Dopo la vita dolce tra Svezia, Portogallo e Italia, con trofei di ogni tipo, scudetti, coppe nazionali ed europee, Goteborg, Benfica, Roma, Lazio, Fiorentina, Sampdoria, il rettore ha scelto la dolce vita ed accettato lofferta clamorosa dei depositari del verbo calcistico: allenare la nazionale inglese è il sogno di un qualunque essere che ami il football, diventare il capo assoluto di chi ritiene, per eredità storica, di avere inventato (non è vero) il gioco del pallone rappresenta poi un ulteriore sfizio. Eriksson aveva letichetta del perdente di successo, in Italia era stato spesso costretto a stare dietro i soliti noti: educato, discreto, anche forbito nel dire, era comunque riuscito a costruirsi unimmagine e una carriera, trovando denari e gloria. Allinizio aveva dovuto fare ricorso a un interprete che poi sarebbe diventato un procuratore di calcio. Il fatto che oggi Eriksson accusi i colleghi suoi dInghilterra di fare affari con i suddetti provoca il sorriso, basterebbe una telefonata o una ricerca di archivio per capire come andassero le cose ai tempi belli a Caldaro o simili.
Ma la cosa più divertente della storia è che Eriksson in quattro anni e più di vita inglese non ha vinto nulla sul campo di gioco ma è diventato lo sciupafemmine più inquietante e inquieto del Regno, davanti a lui non ci sono avversarie, le stende tutte, sorry, le conquista tutte.
Legato allavvocatessa Nancy DellOlio che è italianissima e bellissima davvero, ha cercato di ampliare la rosa delle convocate e così ha incominciato a venire in ritiro anche la Faria Alam che di mestiere faceva la segretaria della Football Association, dunque Sven era tutto campo e sede. Costei non soltanto filava lallenatore ma anche il dirigente dello stesso ente e in contomporanea, durante una cena o una riunione, tutte cose venute alla luce, in senso buono, sui tabloid inglesi, con tanto di confessioni, rivelazioni, intercettazioni e accusa per molestie sessuali.
Non sazio, il rettore di Torsby ha voluto interessarsi anche del mondo delle comunicazioni e così Ulrika Johnsson, star della tivvù britannica ed ex fidanzata di Stan Collymore (sempre football, che noia) ha risposto alla chiamata, con il vantaggio, visto il nome, di avere uguali origini del commissario tecnico, dunque di parlare la stessa lingua. Elisabetta dInghilterra vigilava e vigila su tutto questo: già tiene le sue grane di famiglia tra Camille che vanno e vengono, figuratevi poi con questo svedese che porta a spasso oltre al nome del Paese anche qualche provocante femmina, finisce in televisione, fa garrire la bandiera personale e svergogna invece lUnion Jack. Per dire quali siano i rapporti tra le miss in questione segnalo la frase che la Ulrika ha regalato alla Nancy: «Non vorrei che tutto quellautoabbronzante con cui si cosparge il corpo le abbia abbrunito anche il cervello». In compenso la DellOlio disse un giorno dello Sven: «Mi tratta come un calciatore». Secondo unaltra versione avrebbe aggiunto: «A letto è un ghiacciolo».
Ora la frequentazione dei Beckham e dei Rooney potrebbe aver portato Eriksson allequivoco anche con il partner, chessò, la disposizione, le ripartenze, il riscaldamento, le sostituzioni, ma affibbiare a uno svedese la temperatura amorosa di un calippo non è poi un grandissimo scoop. Eriksson ha voluto tuttavia dimostrare di non essere un ghiacciolo quando si è trovato di recente in Dubai. Gli hanno piazzato davanti un emiro (truccato, taroccato, sedicente) che gli ha detto di essere pronto a investire un Big Ben di sterline nel calcio inglese e il rettore di Torsby ci è cascato dentro con tutte le scarpe. Allo sceicco che era un giornalista di News of the world con tanto di videocamera, ha detto di tutto, che Rooney è rozzo, che Ferdinand è pigro, che lui, Sven, può andare ad allenare domani stesso lAston Villa (si era fatto anche fotografare in passato mentre entrava nel club del Chelsea, accompagnato da Peter Kenyon, direttore generale, in visita a Roman Abramovic, non certo per imparare il russo), ha detto anche i suoi colleghi allenatori inglesi prendono la stecca sulle trattative di mercato e altro ancora. Apriti sky. Eriksson ha provato a smentire ma dinanzi a immagini e registrazioni ha scelto la querela e poi ha annunciato che a luglio mollerà il tutto. Insomma finito il campionato del mondo in Germania, Sven Goran Eriksson, alletà fresca di cinquattotto anni, con una cassaforte carica di sterline (al cambio sei milioni netti di euro allanno il suo salario da allenatore dei leoni dInghilterra, dopo tutto il gran prendere italiano) e un baule pieno di fotografie delle sue conquiste amorose, si dedicherà ad altro. Vorrebbe ritornare in Italia laddove la Nancy ha cuore e nostalgia, vorrebbe rivedere i boschi di Svezia, laddove incominciò il mestiere con il Dagerfors.
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