«Ero stanco, ora vedrete il vero Forlan»

Samuel Eto’o è all’Anzhi, a gennaio non tornerà. All’Inter l’ha sostituito Diego Forlan, un gol in otto presenze in serie A, in attesa di poter essere impiegato in Champions League. «El Cacha» è lontano dal rendimento delle ultime 6 stagioni, in cui era fra gli attaccanti più continui d’Europa.
Forlan, è stato capocannoniere e quarto al mondiale, ha riportato in Uruguay la copa America (mancava dall’87), a 32 anni quanto può ancora dare?
«Sono contento di essere in una squadra forte, ho tanta voglia di fare bene».
Siete a otto punti di distanza da Juventus e Milan, c’è possibilità di rientrare nel giro dello scudetto? O almeno in Champions League, a 6 lunghezze dall'Udinese?
«Adesso dobbiamo continuare così, a inanellare vittorie. Siamo a cinque successi negli ultimi sei incontri. Pensiamo partita per partita, poi vedremo se saremo davvero vicini al gruppo di testa».
Come procede il suo ambientamento in Italia? Aveva iniziato bene, segnando a Palermo, poi a metà ottobre l’infortunio alla coscia sinistra.
«Sto recuperando la condizione migliore. Quest’infortunio, per assurdo, si è rivelato positivo perchè mi ha permesso di riposare abbastanza, di tirare un po’ il fiato».
Con il Lecce ha giocato la prima da titolare.
«Sono rientrato con tanta voglia di giocare. Mi alleno con impegno e aspetto per trovare spazio dall’inizio con regolarità».
A che punto è l’intesa con Diego Milito?
«Già positiva. Lo conosco da quando aveva 14 anni, in Argentina. Sono molto amico del fratello Gaby e della famiglia, abbiamo un grande rapporto. Speriamo di fare bene, che la forma accompagni entrambi, possiamo coesistere, anche con Pazzini».
L’Inter ha ripreso a vincere ma gli attaccanti ancora stentano. Infatti, sono stati i difensori i migliori marcatori.
«Quando non si gioca bene, si ha meno possibilità di fare gol. Ma giocatori come Pazzini, Milito o me non dimenticano mai come si fa. E nel momento in cui si recupera sicurezza e le cose riprendono a girare, tornano pure le reti dei bomber».
Da Gasperini a Ranieri, cos’è cambiato nell’Inter?
«Nelle situazioni in cui la squadra non gioca bene, è normale che il primo colpevole sia l’allenatore. Il calcio è sempre stato così, mi spiace abbia pagato il mister. Volevamo fare meglio, a inizio stagione faticavamo».
È uruguagio come Alvaro Recoba, il giocatore prediletto dal presidente Massimo Moratti. Anche lei ha un feeling speciale con la proprietà?
«Sono arrivato da pochi mesi, tutti i dirigenti dell’Inter sono bravissime persone. Sono molto felice di essere in un club così prestigioso».


Che augurio fa ai tifosi nerazzurri per il 2012?
«Invito anche loro a guardare gara per gara, è difficile pensare più avanti. Il calcio è complicato, soprattutto in Italia, dobbiamo continuare con questa dedizione».

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