Vucinic è il nome della resa interista. Inter messa sotto da un gran gol, non di più. Bella idea per il campionato che ritrova respiro e fantasie. La Roma ripesca la vittoria che salda qualche conto in rosso. Partita molto tattica e ben combattuta. Calcio forse non da notti stellari, ma da quattro stellette. La Roma riacchiappa una sua credibilità, l’Inter dovrà fare i conti con le abulie di Milito e con la difficoltà a creare novità e pericolosità quando non ci mette il piede Eto’o. Intendiamoci, l’Inter è stata punita da un gioiello di Vucinic al minuto 92, stava portando a casa un pareggio che esprimeva il miglior equilibrio della partita, ha preso una traversa con Stankovic, si è fatta sorprendere dal cross di De Rossi e dal guizzo di Vucinic. Lucio ieri ha rischiato di far danni, anche fisici, agli avversari, ma alla fine ha fatto danno alla sua squadra, lasciandosi impallinare dal volo del montenegrino. Roma più sbarazzina nel modo di giocare: Ranieri ha dato un segnale di sfrontatezza mandando subito in campo Menez, poi provandoci con Vucinic, entrato in partita al posto del solito mugugnante Totti, che soffre ancora le sostituzioni. Sembra quasi un segno del destino: il capitano ha provato a mandar la squadra in orbita, ma il suo piede non è stato perfetto. Entrata la riserva, ecco il gol d’autore.
Appunti di viaggio per i nerazzurri: la difesa senza Samuel è sempre leggerina, il centrocampo ha bisogno di quella brillantezza che solo Stankovic possiede, l’attacco è affidato al piedone di Eto’o che tanto ha provato e poco ha raccolto. Sarà un caso se la Roma fa parte della sua storia recente per onor di sconfitta: l’ultima il 27 marzo scorso (2-1) e la prima di questo campionato ancora all’Olimpico. Era da undici partite consecutive che i nerazzurri segnavano sempre a Roma: il dato dice di un allarme da non sottovalutare.
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