L’esondazione del Seveso e del Lambro c’è stata. Anche stavolta. Ma l’allarme è rientrato nel giro di poche ore, con l’abbassamento del livello della portata d’acqua dei due fiumi. I danni tuttavia ci sono stati, eccome. Nella notte tra sabato e domenica il Seveso è esondato riempendo di fango piazzale Istria, largo Desio e viale Fulvio Testi. I disagi più gravi si sono registrati in via Tonale, dove le pioggia battente e l’acqua del fiume hanno provocato una vera e propria voragine nella strada: l’asfalto è sprofondato in una buca di più di un metro e larga quanto la corsia preferenziale che ha colpito. La strada è stata chiusa al traffico fino a sera.
Il Lambro è invece esondato all’interno del parco. La protezione civile è intervenuta per aspirare con le idrovore l’acqua infiltrata nella struttura della comunità Exodus di Don Mazzi e nel centro ambrosiano. Chiusa via Vittorini, in corrispondenza del ponte, dove sono stati piazzati sacchi di sabbia per prevenire altre alluvioni. L’acqua del fiume è arrivata anche a Monza, nella zona di via Boccaccio, e a Biassono, dove è stata allagata la zona industriale.
Secondo l’aeronautica militare, sono caduti 3,6 centimetri d’acqua. Numerosi gli allagamenti di cantine e sottopassi a Varese, dove molte strade sono state chiuse a causa della caduta degli alberi.
La situazione più critica è stata registrata in Brianza, nei comuni di Briosco e Agliate, dove la protezione civile ha installato paratie mobili di contenimento. A Cologno Monzese, il 118 e i volontari della protezione civile si sono preparati per evacuare da un momento all’altro gli abitanti del quartiere San Maurizio al Lambro. Ma nel tardo pomeriggio l’allarme è rientrato. «L’acqua - spiega un volontario - ha invaso le campagne vicine ma non ha provocato danni alle abitazioni. Siamo comunque presenti sul posto e lo saremo fino a quando pioverà per monitorare il livello del fiume».
A rischio evacuazione anche il canile di San Donato, dove ieri tutto era pronto per trasferire i randagi nelle strutture dei paesi vicini. Il pericolo per ora è stato scongiurato. Se nelle prossime ore l’allerta tornerà a livelli alti, i tecnici provvederanno ad aprire gli argini in alcuni punti strategici per ridurre la portata d’acqua del fiume ed evitare ulteriori esondazioni. «Anche questa volta - spiega Stefano Bolognini, assessore provinciale alla Sicurezza e alla Protezione civile - i volontari della protezione civile sono stati pronti ed hanno risolto ogni problema. Si riconfermano una risorsa preziosa che dimostra sempre professionalità e preparazione. Sono uomini che riescono a tenere sotto controllo le situazioni più critiche senza lanciare inutili allarmi tra la popolazione e senza aggravare i problemi con interventi sbagliati».
A far sperare che alla prossima pioggia battente le cose andranno meglio sono le parole dell’assessore regionale alla Protezione civile Romano La Russa: «Siamo sicuri - spiega - che gli ultimi stanziamenti di regione e Aipo per l’adeguamento del canale scolmatore ci aiuteranno a contenere le eventuali esondazioni».
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