Tre allenatori hanno lasciato molto prima dell'inizio del campionato, sono durati lo spazio di un mattino. Al Portogruarosummaga Eugenio Corini è stato nominato il 5 luglio, il 17 alla partenza per il ritiro di Sappada si è dimesso, assieme al ds Magalini: a 40 anni ha rinunciato al debutto nel calcio professionistico con la matricola di serie B, dal budget ridotto e costretta a emigrare a Udine. A 64 Giuseppe Materazzi ha guidato il Brasov solo per tre giorni, alla fine di giugno. «I giocatori romeni lamentavano la stanchezza - racconta il padre di Matrix - non sono abituati a lavorare duramente. Ero in prova e non lo sapevo, prima di me avevano dato tre giorni a Baka Sliskovic, ex trequartista del Pescara». Nel gennaio 2009 lasciò l'Olympiakos Volos dopo cento giorni. «In Grecia avevo chiesto rinforzi, me li presero fuori ruolo. Laggiù quando non ci sono obiettivi si gioca più a perdere che a vincere, io non entro in certi giochini».
Venti giorni è durata l'esperienza ellenica di Mario Beretta, al Paok di Salonicco. «Non abbiamo trovato l'incastro giusto - spiega alla partenza per il ritorno a Milano -, a parole va sempre tutto bene, lavorando emergono le divergenze, siamo arrivati alla rescissione consensuale: hanno il tempo per rimediare al cambio di guida tecnica, mentre io non mi precludo altre strade».
Beretta ha rinunciato a un contratto biennale con la terza dellultimo campionato greco. «Salita al secondo posto con i playoff per la Champions League, la prossima settimana avrei dovuto disputare il preliminare. Volevo un'esperienza all'estero, rifarei questa scelta, sono state giornate intense, comunque di crescita». I contrasti sono stati nella gestione globale della squadra. «Qua mettono paletti. E poi i giocatori sono infastiditi dal lavoro tattico, ne avevo tenuto conto, dimezzandolo, rispetto ai programmi abituali. Durante le amichevoli variavo spesso la formazione, anche per conoscere bene tutti, mentre i titolari volevano giocare sempre». In rosa l'ex interista Bruno Cirillo e Mirko Savini, in serie A nel Napoli e a Palermo, mentre il bosniaco Muslimovic fu protagonista a Parma.
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