Esorcismi mortali e confessioni «hard»

Tra le uscite della settimana anche «Requiem» di Schmid e la commedia «Shortbus» di John Cameron Mitchell

Alessandra Miccinesi

Il teatro sbarca al cinema con Anplagghed e chiama Aldo, Giovanni, e Giacomo fuori dalla lotta dei cinepanettoni che si consumerà a dicembre. Battendo sul tempo la concorrenza, il trio ha trasferito sul grande schermo l’ultimo show applaudito nei palasport di mezza Italia dando la possibilità, a quanti non avessero potuto farlo finora, di assistere allo spettacolo. Anplagghed tratteggia in maniera esilarante la vita in una qualunque metropoli (in 27 sale). Possessione demoniaca o semplice fuga dalla realtà? Si muove tra queste due variabili il plot di Requiem film drammatico diretto dal regista Hans-Christian Schmid che è valso all’esordiente Sandra Huller l’Orso d’oro al Festival di Berlino. Ispirato alla storia della giovane Anneliese Michel - studentessa cattolica tedesca morta nel ’76 per spossatezza in seguito a decine di esorcismi - il film illustra gli sforzi di Michaela, universitaria malata di epilessia, di zittire quelle strane voci che la tormentano impedendole di pregare o di afferrare il rosario di Santa Caterina. In miracoloso equilibrio tra psicodramma e film di genere Requiem non offre un finale chiarificatore, ma lascia lo spettatore libero di scegliere tra malattia psichica e possessione diabolica (Intrastevere, Mignon). A tutto sex all’ombra di Ground Zero tra eterosessuali monogami e omosessuali insoddisfatti. Ruota tutto intorno al sesso, esplicitato in sequenze al limite dell’hardcore - esercizi yoga con fellatio, uova vibranti per donne preorgasmiche, frustini sadomaso, e patriottiche ammucchiate - Shortbus commedia paradossale del regista americano gay John Cameron Mitchell (Hedwig) sulle peripezie erotico-sentimentali di un gruppo di newyorkesi a dir poco emblematici. Persone che dopo l’11 settembre devono fare i conti con una solitudine e un senso di inadeguatezza devastanti. Protagonisti della vicenda vietata ai minori sono una terapista di coppia che non ha mai raggiunto l’orgasmo (Soo, Yin Lee), una coppia gay a caccia di un terzo partner, e una solitaria dominatrix per clienti masochisti (Lux, Broadway, Alhambra, Cineland, Quattro Fontane, Roma, Ugc, Parco Leonardo, Maestoso, Eurcine). Porta la firma di Werner Herzog il toccante documentario sull’uomo orso Grizzly man, storia vera dell’avventuriero Timothy Treadwell che fu sbranato insieme con la sua ragazza nel 2003 dopo aver trascorso tredici anni in Alaska per documentare la vita dei grizzly, riprendendoli con una telecamera. Dal documentario Herzog ha deciso di escludere il documento audio che testimonia il momento drammatico della morte di Treadwell e compagna, registrato dalla telecamera accesa, ma con l’otturatore chiuso (Nuovo Olimpia, Politecnico Fandango, Ugc).

A completare il panorama delle uscite del weekend è La vera leggenda di Tony Vilar di Giuseppe Gagliardi che racconta la storia dell’autore di Cuando calienta il sol, un cantante mito degli anni '60 e poi uscito di scena (Eden).

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