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Esordio folgorante Il tema? L’umorismo

«Yalla Italia» significa «Vai Italia». Il mensile allegato al settimanale «Vita» è curato direttamente da un gruppo di figli di immigrati arabi, in gran parte studenti universitari. I ragazzi fanno capo all’esperienza di integrazione avviata negli scorsi anni nelle scuole di Milano dall’equipe del professor Paolo Branca, docente di Letteratura araba all’Università Cattolica di Milano.
Il primo numero, uscito nel maggio del 2007, era dedicato allo humour e alle vignette nel mondo musulmano. Il gruppo originario di redattori e collaboratori era costituito da circa 200 persone, tra le quali è stata scelta una «squadra» di otto ragazzi con maggiore predisposizione alla scrittura e alla creatività. A sorpresa c’è stata subito una preminenza femminile.
Nella grande maggioranza dei casi si dichiarano musulmani, più o meno professanti. Sono ragazzi che studiano e lavorano per mantenersi, quasi tutti nati in Italia da genitori egiziani, marocchini e tunisini.

Coordinatore editoriale del progetto è fin dal primo numero Martino Pillitteri. Tutti i ragazzi, perfettamente bilingui o trilingui, avevano espresso il desiderio di avere uno strumento attraverso il quale esprimere pubblicamente il loro punto di vista sui temi dell’integrazione.

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