Esperimento del San Raffaele, in collaborazione con la Milano Serravalle e il 118. Presto anche «braccialetti elettronici» per i pazienti a rischio L’ospedale virtuale imbocca l’autostrada Un elicottero gestirà le emergenze sulla A7 e le Tangenziali.

Don Verzé: bisogna attrezzarsi con tutti i mezzi per salvare ogni minuto di vita

Gaia Cesare

Pochi minuti possono essere fatali. E l’ambulanza non essere sufficiente a salvare la vita degli automobilisti. Dal primo luglio, tuttavia, un elicottero in servizio dalle 7 del mattino alle 20 garantirà a tutte le persone in viaggio sulle Tangenziali milanesi (A50, A51 e A52) e sulla Milano-Serravalle (dove si contano 490mila transiti al giorno) un supporto in più rispetto ai mezzi già a disposizione del 118. Operativo sette giorni su sette, permetterà l’intervento anche in zone impervie, dove l’accesso da terra rischia di essere difficoltoso per i mezzi su quattro ruote. Ma non finisce qui: un numero verde, che a breve sarà a disposizione degli automobilisti, consentirà di ricevere assistenza medica telefonica dagli specialisti dell’Ospedale San Raffaele.
Sì, perché a provvedere al potenziamento della sicurezza su strada ha pensato la Fondazione presieduta da don Luigi Verzé, in collaborazione con la società Milano Serravalle e il 118, che offriranno un «pronto soccorso» volante a qualsiasi passeggero in difficoltà e una consulenza medica «immediata» anche a chi non è finito in un incidente grave ma accusa un malore, magari nel bel mezzo di un’interminabile coda estiva.
Il piano del futuro però sarà il Life Raf, un sistema che tramite dei «totem» (postazioni fisse collocate in autostrada) e dei sensori tipo braccialetti o cerotti indossati dal paziente, consentirà il rilevamento di alcuni parametri vitali (equilibrio metabolico o pressione venosa o arteriosa) e, in caso di disfunzioni o malori, lo metterà in contatto audio o video con gli specialisti del San Raffaele, che gli daranno tutti i consigli utili per un pronto intervento. Un’iniziativa in cantiere, che potrebbe partire alla fine di questa prima sperimentazione e che se funzionasse potrebbe essere allargata all’intera rete autostradale nazionale. Una sorta di «ospedale virtuale» (il sogno di don Verzè), a portata di autostrada.
«La vita vale quanto Dio e così ogni minuto di vita - ha commentato ieri don Verzé, durante il lancio dell’iniziativa, finora tenuta riservata -. Il San Raffaele è nato su questo principio e per essere se stesso dovrà rimanervi fedele».
«Ci siamo accorti del rischio degli incidenti a catena durante il soccorso in autostrada e delle difficoltà che le autoambulanze trovano a raggiungere i pazienti in caso di lunghe code - ha spiegato Massimo Di Marco, amministratore delegato di Milano Serravalle -. Ecco perché abbiamo deciso di intervenire. Ma la vera novità è la telemedicina. Quando si rimane bloccati in una coda di 4-5 chilometri e si hanno bimbi o anziani a bordo, magari sotto un gran caldo, poter chiamare un medico e chiedergli consigli è indispensabile». Come nasce la collaborazione col San Raffaele? «Ci ha presentato una struttura completa, sul piano del servizio medico e tecnologico. Grazie ai terreni residuali vicino all’autostrada, l’elicottero, sotto il rigoroso coordinamento del 118, arriverà tempestivamente sul posto e porterà il paziente nell’ospedale più vicino, non necessariamente al San Raffaele».
L’Eurocopter Ec145 è dotato a bordo di un defibrillatore cardiaco, di una barella radiotrasparente, in grado di effettuare radiografie senza costringere il paziente a spostamenti e di una barella per il trasporto di persone con sospette lesioni alla colonna vertebrale. Uno strumento di grande tecnologia ed efficienza medica, insomma.


Ma dopo le 20, come faranno gli automobilisti, quando l’elicottero resterà a terra, almeno in questa fase sperimentale? «Rimane attivo, ventiquattr’ore su ventiquattro il collegamento telefonico col centro medico, che in futuro intendiamo perfezionare», spiega Mario Cal, vicepresidente della Fondazione San Raffaele.

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