Roma«Un perfetto controllo del territorio, professionalità su cui non cera nulla da eccepire, impegno, solidarietà». Larchitetto Pierluigi Nicolin, fondatore dello Studio Gregotti, in unintervista al Giornale il mese scorso aveva rivelato che la periferia dellAquila «ora è di gran lunga meglio di comera prima».
Parole di un esperto, sicuramente non tacciabile di «intelligenza col nemico», giacché Nicolin non ha mai nascosto le proprie simpatie per la sinistra, come gran parte degli architetti à la page. Ecco perché le sue dichiarazioni acquisiscono un peso differente in quanto non viziate da pregiudizi ideologici: è solo la testimonianza di un osservatore neutrale che ha riconosciuto il lavoro portato avanti dal sottosegretario Guido Bertolaso, dalla Protezione civile e dal governo Berlusconi.
E se lavvio della ricostruzione si è meritato il plauso di un addetto ai lavori, anche la prima fase emergenziale ha superato il severo scrutinio degli intellettuali. Come quello dello scrittore haitiano Louis-Philippe Dalembert: «Lefficienza, le tende ordinate, i sostegni agli edifici pericolanti, mentre qui non ce nè uno puntellato», ha detto confrontando lassistenza ai suoceri abruzzesi con il dramma personale vissuto a Port-au-Prince.
Giudizio replicato anche da Bill Clinton nei confronti delluomo per tutte le emergenze: «Bertolaso ha fatto un ottimo lavoro». Valutazione dissonante da quella della gentil consorte che aveva liquidato con un «monday-morning quarterbacking» (chiacchiere da Bar Sport del lunedì mattina) le critiche del sottosegretario alla gestione dellemergenza di Haiti.
Ma lItalia, in fondo, se lo poteva permettere perché è stato lunico Paese occidentale a organizzare un G8 in una zona terremotata a soli tre mesi dal sisma. Un unicum che il presidente francese Sarkozy continuava a lodare ancora dopo sei mesi. «Un summit impeccabile, una prodezza compiuta da Silvio Berlusconi, un evento che ha straordinariamente funzionato», ha ricordato nello scorso gennaio il consigliere diplomatico dellEliseo, Jean-David Leavitte.
E, in fondo, bastava scorrere i resoconti del G8 per scoprire che di un vero e proprio miracolo si era trattato. «Eccellente ospitalità», commentò il presidente statunitense Barack Obama, salvo poi «dimenticarsi» i fondi promessi per ricostruire i monumenti distrutti. Un impegno che la speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi, promise di rammentare al presidente («Cercherò di capire cosa possiamo fare per aiutarvi»). «Il miglior vertice del G8», proclamarono il presidente della Commissione Ue Barroso e legiziano Mubarak.
Ma il governo non ha di certo messo il belletto al capoluogo abruzzese per poi abbandonarlo al proprio destino. Tantè vero che nel corso dei mesi sono giunti gli apprezzamenti. A partire da quello del presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco: «Limpegno concreto delle istituzioni è un grande segno che ci apre il cuore».
Le carriole strumentalizzate dalla presidentessa («trombata») della Provincia Pezzopane, i continui attacchi del trio Repubblica-Il Fatto-Unità, le invettive dipietriste non possono cancellare la realtà delle testimonianze. E anche la piccola grande impresa di Silvio Berlusconi e di Guido Bertolaso che a un anno di distanza dalla tragedia hanno garantito un tetto sulla testa a tutti quanti.