Un esperto dell’ozio creativo al parco naturale di Bassolino

da Roma

«L’ozio creativo è quella parte della vita che noi dobbiamo recuperare, e che le professioni della new economy ci permetteranno di esprimere». Belle parole di Domenico De Masi, noto sociologo e studioso della società post-industriale.
Ma De Masi da un paio di settimane ha anche una nuova responsabilità, quella di presidente del Parco del Cilento e del Vallo di Diano. Oltre che delle teorie della globalizzazione, quindi, il professore dovrà occuparsi anche del picchio nero e della primula di Palinuro. Due ambiti apparentemente inconciliabili: uno tutto umanistico e l’altro biologico-scientifico. Ma in Italia queste divergenze si possono facilmente superare e poi De Masi vanta una ventennale esperienza all’Iri, un luogo dove l’impossibile era possibile e il premier Prodi lo sa bene.
La notizia della nomina di De Masi non ha suscitato particolare clamore e sicuramente il governo ha contribuito a inserire la sordina. Ma qualche traccia è rimasta nei resoconti della commissione Ambiente della Camera dove la proposta dell’esecutivo è stata esaminata il 12 e il 18 dicembre. Il primo giorno i componenti avevano chiesto al presidente, l’ulivista Ermete Realacci, maggiori ragguagli. Nella seduta successiva il sottosegretario all’Ambiente, il diessino Gianni Piatti, ha dovuto ammettere che, nonostante il buon operato del precedente presidente Giuseppe Tarallo, il governatore della Campania, Antonio Bassolino, aveva imposto una sterzata.
Apriti cielo! La verde Francescato non ha nascosto «imbarazzo», il comunista De Angelis ha questionato sul niet bassoliniano, mentre la sd Bandoli si è mostrata «perplessa». I mal di pancia della sinistra radicale ormai fanno parte del quotidiano tran tran di Montecitorio e la nomina alla fine è passata all’unanimità, anche con i voti del centrodestra. Tutti hanno abbozzato, l’importante è solo mettere i puntini sulle «i».
Eppure la riconferma non sembrava difficile. «Mi ha telefonato il ministro Pecoraro Scanio per dirmi che occorreva superare il parere contrario del presidente della Regione», aveva dichiarato Tarallo forte dell’appoggio ministeriale. Poi, l’accordo Stato-Regione lo ha tagliato fuori. E qualche sassolino dalla scarpa l’ex numero uno se lo è voluto togliere, come l’opposizione a una discarica nel bel mezzo del parco. Consapevole che con l’emergenza-rifiuti che ormai rappresenta una realtà quotidiana non si può andare troppo per il sottile.


De Masi è una persona autorevole e molto probabilmente la difesa dell’ambiente prevarrà su tutti gli altri tipi di considerazioni che si potrebbero fare quando si ricopre un incarico politico. Si tratterà solo di rimodulare la teoria dell’ozio creativo a questa nuova prospettiva. Il pino d’Aleppo e la martora hanno pure loro una dignità.

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