Espulsioni per le prostitute: tocca al Parlamento decidere

L’emendamento sul foglio di via alle lucciole esce dal decreto: passerà in un disegno legge

da Roma

Nel decreto sulla sicurezza, che giovedì arriverà nell’aula del Senato, non ci sarà l’emendamento per l’espulsione delle prostitute immigrate, che è stato dirottato nel disegno di legge collegato. Al centro del provvedimento d’urgenza rimarrà, invece, l’aggravante di clandestinità per i reati commessi da immigrati irregolari e le sanzioni a chi affitta case ai clandestini.
Le decisioni sul testo, che prosegue il suo iter nelle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia, sono state prese in un vertice ieri mattina tra il presidente del Senato, Roberto Schifani e i ministri degli Interni, Roberto Maroni e della Giustizia, Angelino Alfano, seguito da un altro di maggioranza.
Ma le modifiche erano state anticipate da una dichiarazione del ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna: «Sono contraria a fogli di via ed espulsioni per le prostitute, perché così si colpisce solo l’anello più debole e non si affronta il problema alle radici».
La proposta della Carfagna di istituire «cooperative del sesso» non piace, però, all’Italia dei valori. «Ha poco senso - dice Silvana Mura -. Se si vuole legalizzare l’esercizio della prostituzione, far pagare regolarmente le tasse a chi la esercita, consentendo allo Stato di fare cassa sull’attività di persone che liberamente decidono di vendere il proprio corpo, la proposta può essere derubricata a semplice boutade, perché l’attuale maggioranza non consentirà neppure che venga messa sulla carta».
Sgombrato il campo dall’emendamento della discordia, presentato dal presidente della Commissione Giustizia Filippo Berselli, il decreto legge sulla sicurezza sembra avviato verso una rapida conversione in legge, almeno a Palazzo Madama. Qualcuno preme perché l’approvazione arrivi entro l’estate, ma Schifani non si sbilancia. Auspica, però, tempi rapidi e non solo per il decreto: la commissione competente, dice, potrebbe occuparsi subito dopo anche del disegno di legge.
Oggi il Pd presenterà le sue proposte e i suoi emendamenti al pacchetto-sicurezza, in una conferenza stampa a Palazzo Madama con Anna Finocchiaro e Antonello Soro, capigruppo Pd al Senato e alla Camera, i ministri ombra Marco Minniti e Lanfranco Tenaglia, i capigruppo in commissione Affari costituzionali e Giustizia del Senato, Enzo Bianco e Felice Casson. Le modifiche proposte sono 4-5 punti, a partire dalla cancellazione o dalla modifica dell’aggravante per la clandestinità fino all’inserimento dello stalking nel testo.
Ma, come si è detto, il governo non intende cedere sull’aggravante per i clandestini, anche se mostra disponibilità verso gli altri emendamenti. «Se è così - attacca il senatore democratico Felice Casson -, non c’è possibilità di accordo».

Enzo Bianco del Pd minaccia: «Se c’è una chiusura della maggioranza questo implica un nostro giudizio negativo sul complesso del provvedimento. E in commissione su ogni emendamento chiederemo una discussione molto, molto approfondita... ».

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